Ho
già scritto
precedentemente altre volte su RatMan,
che è sin dall’inizio uno dei miei fumetti preferiti. E come ho
già detto, tra le cose migliori che l’autore, Leo Ortolani,
propone ai suoi lettori ci sono le parodie di film, libri, telefilm,
…. La migliore probabilmente rimane “Il signore dei ratti”,
esilarante parodia de Il Signore degli Anelli, ma degne di nota sono
anche quelle di Star Wars, Matrix, Fuga da New York, … E potrei
citarne tantissime.
Adesso,
sul nuovo numero di RatMan, è partita un’altra parodia molto
attesa da parte del pubblico della testata: The Walkng Rat. Parodia
delle serie a fumetto e televisive “The Walking Dead”, serie di
culto da parte degli appassionati degli zombie, tra i lettori del
fumetto aveva generato una grande attesa. Adesso che è arrivata, è
all’altezza delle aspettative?
Chiarisco
subito che personalmente non sono per niente un appassionato di
horror, e gli zombie in particolare, dopo l’abbuffata che hanno
proposto in questi ultimi anni film, tv e romanzi, mi sono venuti
particolarmente a noia. Per questo non ho mai visto la serie tv da
cui il fumetto prende spunto. Però, forse proprio per questo, l’idea
di una parodia mi intrigava molto, specie alla luce delle precedenti
prove che ortolani ha saputo dare proprio sulle parodie.
Il
fumetto si presenta con una suddivisione in sei parti, di cui ne
vengono pubblicate due a numero (e qui uno si poterebbe domandare
perché: data la decisione di pubblicarli così, non sarebbe stato più
adatto prevedere direttamente tre episodi corposi?). Comunque la
vicenda si snoda in maniera divertente, nello stile che ha reso
celebre Ortolani: battute mai scontate ma molto pungenti, spesso con
spunti di riflessione su molti argomenti, un senso della parodia che
raggiunge livelli molto alti (siamo quasi all’altezza del
capolavoro delle parodie horror, il film “Frankstein Junior”),
uso e riciclo dei personaggi classici del fumetto (anche se per
adesso ne manca qualcuno) adattati al nuovo contesto. Purtroppo anche
in questi numeri si nota, come nella produzione più recente
dell’autore, un certo calo rispetto ai primi fumetti della serie,
calo forse dovuto alla stanchezza dell’autore o forse alle troppe
iniziative che Ortolani sta seguendo oltre alla serie principale del
fumetto. Manca la freschezza e la voglia di innovare che era presente
all’inizio della produzione. Intendiamoci, il livello del fumetto è
molto alto (penso che la maggior parte degli autori, anche quelli
venuti fuori del web recentemente ed osannati, non riesca nemmeno a
sfiorare questi livelli al top della loro forma), ma si nota quella
ripetitività e quella perdita di originalità che intrigavano
all’inizio dell’avventura di RatMan. Anche se questo episodio si
porta un po’ più in alto rispetto agli ultimi, ai lettori di
vecchia data come me manca in fondo qualcosa per sentirsi pienamente
soddisfatti.
Concludendo la lettura è fortemente consigliata, sia a chi piace l’horror (e
qui se ne inserisce abbastanza anche in pieno contesto comico) sia a
chi invece non lo apprezza e lo vuole solo vedere ridicolizzato.
Comunque ne riparliamo tra quattro mesi, quando sarà uscita tutta la
saga…
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