28 giugno 2010
Senza computer...
Eccolo quì di seguito:
The Art of Analog Computing from meltmedia on Vimeo.
Carino, vero? Che ne pensate?
21 giugno 2010
Auguri a Giulio, bimbo senza padre
20 giugno 2010
Super Mario: musiche particolari
Ecco alcuni video dove le musiche del gioco sono eseguite in maniera non convenzionale: nel primo da un virtuoso del violino:
Ecco il secondo dove la musica è ottenuta suonando insieme due chitarre:
Ed eccone un altro dove le musiche sono fatte interamente con la bocca:
Incredibile, vero?
19 giugno 2010
Piccolo restiling
Che ne pensate della nuova grafica? Attendo i vostri commenti e suggerimenti.
14 giugno 2010
Permessi per papà
Finalmente una buona cosa per i (futuri) babbi: è in discussione una proposta di legge (anzi 2, una del PD ed una del PDL, ma molto simili), che introducano anche da noi, come in altri paesi della Comunità Europea, il "congedo di paternità obbligatorio". In pratica, come avviene per le mamme che si debbano assentare dal lavoro per almeno cinque masi quando nasce un figlio, anche per i babbi sarà obbligatorio lasciare il lavoro, ovviamente essendo ancora retribuiti, alla nascita dei figli, per potere stare dietro sia ai bimbi che alle mamme, ma soprattuto per poter godere completamente di questa esperienza. Ovviamente il periodo è molto più corto di quello riservato alle mamme, si parla di quattro giorno (ma perchè non tutta una settimana?), ma comunque un passo avanti per tenere unita la famiglia in uno dei momenti più importanti.
Personalmente, quando sono nati i miei figli ho sempre cercato di stare il più vicino possibile a loro ed alla mamma: ho assistito a tutti i parti (un'esperienza eccezionale veder nascere tuo figlio) e per qualche giorno sono stato a casa insieme alla famiglia, purtroppo consumando giorni di ferie. Il periodo più lungo lo ho fatto alla nascita della primogenita: essendo nata d'estate ho preso le ferie estive alla nascita e sono stato tutto il primo periodo di vita con lei e con la mamma...
Speriamo che questa legge passi il prima possibile, sarebbe finalmente un passo in avanti per aiutare le famiglie, e qui in Italia ce né veramente bisogno.
11 giugno 2010
Informazioni (gratis) al telefono
Quante volte ci è capitato di aver bisogno urgente di sapere un'informazione? Se siamo a casa posso facilmente andare a cercarla su Internet, tramite sua altezza Google o comunque su siti di informazione. Ma quando siamo a giro per il vasto mondo e non abbiamo una connessione alla rete disponibile? E' vero, ci sono molti servizi che via telefono ti forniscono quanto cercato, ma i costi sono spesso proibitivi.
C'è però un servizio differente dagli altri, poiché il suo uso è del tutto gratuito. Si chiama Never Alone, ed è disponbile tramite il numero verde internazionale 008.008.008.0054, cioè è accessibile gratuitamente da molti paesi differenti. La sua particolarità è che gli si può chiedere qualsiasi cosa si possa rintracciare tramite internet, poiché chi ci risponde è un'operatore esperto di ricerche sulla rete con davanti il suo PC. Il servizio funziona bene, non solo per cercare numeri di telefono o simili, ma anche per informazioni più corpose. A me è capitato di provarlo la prima volta per cercare lo sportello bancomat della mia banca più vicino a dove ero in una città che non conoscevo, e rapidamente mi ha guidato a trovarlo (lo sportello era purtroppo fuori uso, ma questa è un'altra storia...). Da qui ho cominciato ad usarlo quando ne avevo bisogno, sempre con soddisfazione.
Ma come funziona? Dove sta l'inghippo di fornire gratis quello che altri servizi fanno pagare profumatamente? Il trucco è nel fatto che al'inizio della chiamata vi sono 20-30 secondi di un messaggio pubblicitario, tra l'altro non invadente, che copre le spese del servizio offerto. Inutile dire che il numero l'ho memorizzato nella rubrica del cellulare, poiché è estremamante utile averlo a portata di mano. Molto simpatico la possibilità, propostami dall'operatore, di far registrare il numero del telefono con cui chiamate con il vostro nome, così da essere chiamati per nome quando parlate con loro.
Mi accorgo di averne parlato in termini anche troppo lusinghieri, ma non è che mi pagano per fargli pubblicità: è proprio che la cosa funziona bene. L'ho scoperto grazie ad una trasmissione radio che ascolto (in podcast, of course) che parla di tecnologia e computer, 2024 (a presto una recensione). Consiglio di provarlo, e dopo fatto fatemi sapere le impressioni che ne avete avuto.
10 giugno 2010
Grazie mamma, che non hai abortito
8 giugno 2010
Foto (poco) somiglianti
"Solo che... Guarda come sei venuto bene qui: sei proprio somigliante!" Prendo la macchina, do uno sguardo allo schermo e la persona che vedo quasi non la riconosco: si, sono io, ma non mi sembro io. Eppure dicono tutti che sono venuto bene. Mah!
Di sicuro è capitato anche a voi: foto che sono somigliantissime (per gli altri) che invece non ci rappresentano affatto. La spiegazione (fisica) è semplice: noi siamo abituati a guardarsi allo specchio, che ci da un'immagine riflessa, cioè al contrario di come ci vedono gli altri. Se, per esempio, provate a girare una foto digitale specularmente con un programma qualsiasi di editing grafico (tipo Gimp, per intenderci) vedrete come per incanto la vostra faccia che si fa molto più familiare: è vero, sono io! ;-)
Questo mi fa venire un dubbio: ma se anche nelle foto ci vediamo differenti da come ci vedono gli altri, come appariamo allora nella realtà? Rendiamoci conto che gli altri ci vedono differentemente da come noi stessi ci valutiamo. Questo è dovuto a più fattori: il primo, e forse più importante dipende dal fatto che la conoscenza che abbiamo degli altri è sempre e solamente parziale. Per forza di cose (mancanza di informazioni, poco tempo di frequentazione, visione parziale delle caratteristiche dell'altro) noi riusciamo a vedere solo un'aspetto delle altre persone, spesso proprio quello che vogliamo vedere. In realtà le persone sono molto più sfaccettate di quanto ci appaiono, ma questo è un discorso un po' difficile, di cui forse è meglio parlare un'altra volta.
La considerazione che si può trarre da queste piccole riflessioni è questa: come una foto ci rappresenta in un istante come ci vedono le persone intorno a noi, così noi vediamo spesso solo un aspetto di chi abbiamo di fronte. Dovremmo invece sforzarci di andare oltre ciò che vediamo di primo acchito, e cercare di capire meglio gli altri: un lavoro sicuramente faticoso, ma che so per esperienza portare risultati inattesi. Del resto le persone che amiamo giungiamo ad amarle proprio durante un cammino di conoscenza. Non ne avete forse qualche esempio anche voi?
2 giugno 2010
Innovazioni inutili
La cosa strana è che le nuove confezioni le hanno fatte richiudibili: come se, quando li inizi, poi ne avanzassero! Ed il problema, a quanto leggo, non è solo mio. Ma perché, invece di mettere queste feature inutili, non mettono qualche biscotto in più? Mha!