...fermarsi ogni tanto sulle rive di questo mare che è la vita a narrare quello che vedo tra le onde...

30 marzo 2010

Ragazzi di oggi

Leggo quasi tutti i giorni il blog di alcune parrocchie della Diocesi di Torino, ci trovo spesso delle riflessioni interessanti o dei validi spunti da seguire. Nel post di oggi mi ha particolarmente colpito: parla di Luigi, un professore di scuola media a cui piace fare il proprio lavoro di insegnante. Al di la che fare un lavoro che piace penso sia una delle cose più apprezzabili nella vita (e che auguro di cuore a tutti), mi ha impressionato il fatto che molta gente non consideri il lavoro di insegnante con il rispetto e la considerazione che merita. E pensare che si tratta delle persone che formano i nostri ragazzi, e quindi sono fondamentali per la crescita della società.
Ma sopratutto colpisce la scarsa considerazione riportata dei giovani di oggi, già disprezzati nelle loro idee e nei loro comportamenti ai tempi delle medie. Devo dire invece che sarò fortunato, ma l'esperienza che ho con i miei figli e con i loro amici mi sta confortando: vedo molti giovani, come sul dirsi, "a modo", interessati allo sport come valore di crescita e di stare insieme, al rapporto con gli altri, al loro futuro, all'amicizia vera. E penso che se ci sono alcuni che non sono così spesso la colpa è dei genitori, assenti nel rapporto con i figli o interessati solo a loro stessi, che non hanno saputo o voluto formare una famiglia nel senso pieno del termine.
In fondo ha ragione Luigi: "Io, dai ragazzi, imparo un mucchio di cose". E spesso bisognerebbe sapere imparare anche noi, dagli altri.

28 marzo 2010

Sbalestramenti

Come ogni anno è arrivata l'ora legale, ma quest'anno mi sento un po sbalestrato: come mai? Sarà forse colpa del fatto che, causa bimbo piccolo malato ed altre confusioni familiari, è qualche notte che dormo poco? Mah, temo però che siano anche i miei quarantasei anni che bussano alla porta...

24 marzo 2010

eMagazine: Nihon Magazine

Riprendo (dopo un po di tempo, purtroppo) il discorso che avevo iniziato sugli eMagazine, per segnalare una nuova rivista di cui è appena uscito il numero "0", cioè un numero di prova, ma che già promette bene: Nihon Magazine.
La rivista è pubblicata da un gruppo di appassionati della cultura e della vita giapponese, un argomento che affascina anche me (uno dei tanti direte: ebbene si ;-) ). Gli argomenti trattai sono molti, dalla vita notturna dei giovani giapponesi alla cucina tradizionale al fenomeno dei cosplay e via discorrendo... Il tutto è curato da Davide Scirocchi, amministratore del portale Giappone-Italia.com.
La rivista, distribuita sotto licenza Creatve Commons, è scaricabile da qui. Leggetela e fatemi sapere le vostre impressioni.

21 marzo 2010

E' uscito "Sulla Luna? Si, ci siamo andati!"

Avevo già segnalato in un mio precedente post l'interessante libro di Paolo Attivissimo "Sulla luna? Si, ci siamo andati!", che tratta degli sbarchi sulla luna dal punto di vista dei complottisti, esaminando tutte le varie ipotesi ed obiezioni sulla falsificazione degli sbarchi lunari stessi e confutandole con le prove.
Voglio segnalare che è uscita l'edizione finale del libro, disponibile sia in forma elettronica gratuita, scaricabile dal blog Complotti Lunari (magari con una piccola donazione per compensare il lavoro degli autori), che in forma cartacea. Leggetelo perché è una vera miniera di informazioni sulle missioni spaziali e anche su come ragionano le persone che credono al "complotto a tutti i costi". E magari ditemi cosa ne pensate.

20 marzo 2010

Occhiali per il 3D, l'ignoranza impera (purtroppo)

Avrete sicuramente letto della storia degli occhiali 3D per la visione cinematografica, e di come il Consiglio Superiore di Sanità abbia emanato delle norme a riguardo del loro uso. Nello specifico risultano permessi solo occhiali usa e getta, e vi è il divieto della visione dei film 3D ai minori di anni 6.
La vicenda è però stata molto mal esposta dai media, e approfondendo la cosa ci si imbatte in errori ed ignoranza della materia, non solo da parte dei media cui purtroppo stiamo facendo l'abitudine, ma anche da chi difende i consumatori o da chi dovrebbe (il condizionale diventa obbligatorio) tutelare la salute della gente.
Facendo un esempio, possiamo vedere come la notizia è stata riportata da Virgilio. Visto? bene, adesso approfondiamo. La denuncia è stata fatta da un'associazione di consumatori, il Codacons, che ha riportato il caso di una bimba che aveva avuto dei problemi ad un occhio dopo la visione di un film 3D. Interessante l'annuncio della disposizione del CSS, che è riportata più che nel sito del Codacons nel blog personale del suo presidente, l'avvocato Rienzi, in questo post. La disposizione del CSS è scaricabile (in formato pdf) da questo link, sempre dal blog dell'avvocato Rienzi.

Per riuscire a capire bene la vicenda è necessaria una piccola precisazione tecnica. Come si può vedere un'immagine tridimensionale? I metodi sono molti. Nei cinema (e nelle prossime TV 3D che stanno arrivando) se ne usano sostanzialmente due:
- il primo, più semplice, è quello della luce polarizzata. In pratica ci sono due proiettori affiancati, che proiettano sullo schermo contemporaneamente due immagini, una per l'occhio destro ed una per il sinistro, con polarizzazione della luce differente.Gli occhiali hanno due semplici lenti polarizzate che filtrano l'immagine corrispondente all'occhio. Sono molto semplici (spesso in cartoncino con lente in plastica) ed hanno un costo molto limitato (ho letto sugli 0,75€ ciascuno). I risultati qualitativi non sono però al massimo.
- il secondo, migliore da un punto di vista della qualità dell'immagine, consiste nel proiettare alternativamente le due immagini, quella per l'occhio destro e quella per l'occhio sinistro, usando degli occhiali cosiddetti attivi, che sono sincronizzati con il proiettore. L'occhiale apre e chiude il passaggio della luce per ogni occhio a seconda di quale immagine viene proiettata in quel momento, per 25 volte al secondo. Questi occhiali sono complessi, costosi (al pubblico quelli per la TV 3D, stesso sistema, vengono sui 100€, gli esercenti delle sale, comprandoli in grande quantità, li pagano un po meno) e con batteria ed elettronica da smaltire a fine vita come rifiuto elettronico.
Per una maggiore informazione si può vedere questa guida pubblicata su DDay.it, molto chiara anche se riferita principalmente alla TV.

Da questa precisazione tecnica si capisce che quanto deciso è, almeno in parte, con poco senso: è vero che nel caso di cinema che usino gli occhiali polarizzati si possa effettuare un sistema usa e getta, anzi è auspicabile. Del resto in molti cinema che usano questo sistema gli occhiali sono consegnati imbustati e lasciati allo spettatore alla fine del film (forse con la speranza che se li riportino dietro quando tornano a vedere un altro film, in maniera da risparmiarseli). Ma nel caso di cinema che usino gli occhiali attivi ciò è improponibile, sia a causa del costo elevato degli occhiali che renderebbe impossibile economicamente vedere un film, ma anche per la quantità di rifiuti elettronici che genererebbe, difficili e pericolosi da smaltire. E se questa differenza dovrebbe essere chiara ad un'associazione di consumatori, che prima di fare esposti si augura che si informi sull'argomento, anche se in questo caso, da quanto visto sul sito non sembra così, come rimarcato dai commenti dei visitatori al blog dell'avv.Rienzi, che guarda caso sono stati disabilitati dopo che la maggioranza aveva evidenziato questi problemi; questa differenza, dicevo, è obbligatorio che sia chiara al CSS. Purtroppo dal documento sopra indicato non è così, anzi. Si legge infatti (tratto dal pdf, purtroppo disponibile solo come immagne):
Come si legge, si considera che esista solo il metodo delle lenti polarizzate, che non è nemmeno il più diffuso. E' incredibile che un organo decisionale di così alta levatura non abbia le informazioni tecniche per esprimere un parere in maniera adeguata. E la cosa appare ancora più grave perché su questo parere si sta muovendo il Ministero della Salute per emanare le linee guida da seguire nei cinema.
Non so voi, ma a me questo sembra il solito pasticcio: che ne pensate?

18 marzo 2010

Problemi di denominazione

Una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che è reato dare del "gay" ad una persona poiché esprime un intento denigratorio. A questo punto mi sorge un dubbio: se non si possono chiamare gay, meno che mai con altre denominazioni (che sono più offensive), e che il termine omosessuale non è gradito, come li chiamiamo? Idea: e se invece non li chiamassimo affatto? ;-)

14 marzo 2010

Accetto tutto

Qualche giorno fa ho parlato del terzo anniversario della morte di Suor Ilaria. Per ricordarla e per continuare a portare avanti il suo messaggio è stata fatta una raccolta dei suoi scritti, dal diario personale alle poesie lettere ed e-mail inviate a familiari, amici e consorelle. Il tutto, raccolto da don Maurizio Gronchi, una delle sue guide spirituali, è stato pubblicato su di un libro, dal titolo che richiama le sue ultime parole "Accetto tutto", edito dalle edizioni OCD.
(fonte dell'immagine Edizioni ODC)
L'altra sera sono stato alla presentazione del libro, in una sala stipata sino all'inverosimile, dai familiari, agli amici, a chi l'aveva conosciuta ed amata a chi, pur non avendola conosciuta, ha apprezzato il suo messaggio. Al di la di tutti i discorsi e le analisi degli scritti, mi è piaciuto molto il fatto che i suoi scritti sono stati riportati integri e senza commenti (solo poche note del curatore), in maniera da poter vedere, ognuno per suo conto, quello che ha scritto, senza intermediazioni ed interpretazioni altrui.
Devo ammettere che mi sento un po turbato a leggere questi scritti. Si vede che sono cose molto spesso private, colloqui intimi con se stessa e con il Signore. Mi domando se avrebbe mai pensato che un giorno quello che scrive sarebbe stato letto da altri. Probabilmente no, quando si scrive per gli altri ci si limita sempre, ci si sforza di essere capibili, mentre quando si scrive per se stessi, come quando si tiene un diario, non ci si cura della forma ma solo della sostanza. Spero che da lassù apprezzi il fatto che questo ci serve per ispirarci e per continuare quello che ha cominciato, per far crescere il seme che ha gettato.

10 marzo 2010

Tre ann fa, Suor Ilaria

In questo giorno, tre anni fa, moriva Suor Ilaria.
Suor Ilaria Meoli era una amica mia e di tanti altri della nostra città, dove era nata, cresciuta e aveva accettato la chiamata del Signore. Era entrata nelle Suore Carmelitane, a Torino, e da li era partita per andare in Africa ad occuparsi dei più poveri, come suora e come medico. Uno dei suoi grandi sogni era poter costruire un ospedale nella Repubblica Centrafricana, a Bossemptélé, e grazie agli sforzi di molti ed alla collaborazione di un'organizzazione creata apposta per aiutarla, Noi per l'Africa, era riuscita a realizzarlo. Moriva proprio alla vigilia dell'inaugurazione dell'Ospedale, che aveva voluto intitolare a Giovanni Paolo II, in un'incidente stradale, verrebbe da dire in un modo quasi banale rispetto alla sua vita. Ma quel che colpisce sono le sue parole in punto di morte: "Accetto tutto", la prova più piena della sua fede.
Testimonianze su di lei ne potete trovare qui e nel sito delle Suore Carmelitane. Io però voglio oggi ricordarla con alcune sue parole, una poesia scritta dieci anni fa che non conoscevo, ma  in cui la ritrovo tutta:

Ricordi i giorni dell'amore?
Ricordo che nel Lago
versai il mio cuore
e dissi: "Per te, mio Signore,
ogni taglio e dolcezza".

Ricordi i giorni
in cui non capivi?
Ricordo dubbi e timori
desideri ed incertezze.
Amai la verità più di me stessa.

Ricordi i giorni della solitudine?
Ricordo che vagavo
come a tentoni
e poi un sussurro: "non temere".
Era la tua tenerezza.


Ciao Ilaria, ti vogliamo bene.

7 marzo 2010

Podcast, che passione: Cellulite e Celluloide

Nelle varie chiacchiere fatte qui sopra ho cominciato ad elencare le trasmissioni radio di cui ascolto i podcast.  Oggi voglio parlare di una di quelle più simpatiche: Cellulite e Celluloide. La trasmissione, condotta da Gabriele "Vasquez" Niola, giovane critico cinematografico, di cui segnalo anche l'ottimo blog con le sue recensioni cinematografiche (che vedete anche tra quelli che seguo), e da Princefaster, un dj della radio, è trasmesso su Radio Rock, una radio locale romana, che ovviamente qui non ricevo...
La trasmissione si svolge parlando di cinema, sopratutto in sala ma anche in dvd e tv, con un piglio molto... scanzonato (per non dire di peggio), tra battute, prese di giro ed interventi più seri. Immaginatevi due amici appassionati di cinema che parlano tra di loro; si ride, ci si fanno battute, si stronca quello che non piace e così discorrendo. Si parla dei film usciti in settimana e quelli di prossima uscita, che Niola vede in anteprima per la stampa (quando li vede, perché si sentono le più assurde scuse per giustificare le mancate visioni: ma è un giornalista o fa solo finta? ;-) ). Impedibili i commenti ed i rimandi vari; tormentone delle puntate: "ma il prossimo 007?" In più ci sono gli interventi e le domande degli ascoltatori della radio tramite sms, che distraggono ulteriormente i conduttori da un qualsiasi filo logico.
Assolutamente da ascoltare per chi voglia informarsi di cinema in una maniera meno seriosa rispetto alle trasmissioni classiche. Tra l'altro il podcast non è fatto direttamente dalla radio, ma da un appassionato (col permesso degli interessati), dal nick Liuk, che lo crea e lo riversa in rete tramite il servizio di mypodcast: e così a volte mancano puntate intere, a volte sono troncate, e via di questo passo (anche se ultimamente le cose sono molto migliorate). La qualità audio è comunque buona per un ascolto sul lettore MP3.
Ascoltatelo e fatemi sapere se vi piace.

Altri podcast che ascolto:

Aggiornamento del 26/01/2012

Il programma, dopo una pausa di un paio di mesi, ha cambiato radio: adesso trasmette, nello steso orario, da Radio Città Aperta. Anche il podcast ha cambiato formato, adesso è disponibile su ourmedia.org, nel canale apposito ( le vecchie puntate erano andate perse, sono tornate on-line dopo che le ho ripescate dai miei archivi e reinviate a Gabriele...). Ho cominciato a registrale anche autonomamente (per poterle riascoltare meglio, dato che spesso il podcast è disponibile solo dopo diversi giorni). Se le volete scaricare in anteprima dopo che lo ho sistemati l'archivio che ho fatto è su SkyDrive.

4 marzo 2010

Lo stato di Internet

Grazie ad un post su Mambro, un'interessante blog che parla di internet e di tecnica di comunicazione, hio scoperto un interessantissimo video che descrive lo "stato di internet". L'autore, Jesse Thomas, è il fondatore di JESS3, un'agenzia specializzata nella visualizzazione dei dati dei media sociali. Ha pubblicato su Vimeo il filmato realizzato visualizzando graficamente i dati ricavati da pingdom.com e da altri aggregatori, facendo così risaltare i numeri più eclatanti. E' comunque molto più facile da vedere (anche se è in inglese) che da descrivere, e quindi eccovelo:



JESS3 / The State of The Internet from JESS3 on Vimeo.


Eccezionale, vero? Cosa ne pensate?

1 marzo 2010

Agli altri sembra ovvio...

Il ministero dei beni culturali ha finalmente deciso che il cinepanettone "Natale a Beverly Hills" non è un film di interesse culturale (e neppure d'essai).
E ci sono pure stati a pensare sopra...