Suor Ilaria Meoli era una amica mia e di tanti altri della nostra città, dove era nata, cresciuta e aveva accettato la chiamata del Signore. Era entrata nelle Suore Carmelitane, a Torino, e da li era partita per andare in Africa ad occuparsi dei più poveri, come suora e come medico. Uno dei suoi grandi sogni era poter costruire un ospedale nella Repubblica Centrafricana, a Bossemptélé, e grazie agli sforzi di molti ed alla collaborazione di un'organizzazione creata apposta per aiutarla, Noi per l'Africa, era riuscita a realizzarlo. Moriva proprio alla vigilia dell'inaugurazione dell'Ospedale, che aveva voluto intitolare a Giovanni Paolo II, in un'incidente stradale, verrebbe da dire in un modo quasi banale rispetto alla sua vita. Ma quel che colpisce sono le sue parole in punto di morte: "Accetto tutto", la prova più piena della sua fede.
Testimonianze su di lei ne potete trovare qui e nel sito delle Suore Carmelitane. Io però voglio oggi ricordarla con alcune sue parole, una poesia scritta dieci anni fa che non conoscevo, ma in cui la ritrovo tutta:
Ricordi i giorni dell'amore?
Ricordo che nel Lago
versai il mio cuore
e dissi: "Per te, mio Signore,
ogni taglio e dolcezza".
Ricordi i giorni
in cui non capivi?
Ricordo dubbi e timori
desideri ed incertezze.
Amai la verità più di me stessa.
Ricordi i giorni della solitudine?
Ricordo che vagavo
come a tentoni
e poi un sussurro: "non temere".
Era la tua tenerezza.
Ciao Ilaria, ti vogliamo bene.
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