Oggi è Martedì Grasso,
come è chiamato l'ultimo giorno di Carnevale. Un tempo era una festa
sentita, con le scuole (specialmente l'università) che facevano
festa e veglioni danzanti (rigorosamente solo fino a mezzanotte, ora
in cui cominciava il Mercoledì delle Ceneri e quindi la Quaresima).
Oggi invece, almeno qui da noi, è diventata una festa minore, quasi
riservata ai bimbi, che ancora si mascherano, e con qualche corso di
carri allegorici.
Foto di kheinz46 |
Perché oggi non lo
festeggiamo quasi più? Il Carnevale, festa dalle origini pagane
contrapposta al periodo penitenziale della Quaresima, era un tempo
forse l'unico periodo di festa libera e spensierata che le persone
avevano, dove mascherarsi serviva anche a poter esprimere le proprie
idee e a criticare in satira il potere senza conseguenze. Oggi invece
non abbiamo più questi problemi: di festa e di divertimenti siamo
pieni un po' tutto l'anno, mascheramenti forse a parte (e se ci
pensate una festa importata come Halloween sta diventando una specie
di carnevale horror), possiamo liberamente esprimere idee e critiche
(e qui spesso da parte di molti non guasterebbe un po' di forma più
rispettosa degli altri) e la Quaresima per tanti ha perso il
significato penitenziale e di preparazione alla SS. Pasqua che ha.
Forse sono un po'
nostalgico, ma rimpiango il divertimento che provano i bimbi a
mascherarsi ed a lanciare i coriandoli: sono loro troppo ingenui o
siamo noi che andando avanti abbiamo lasciato indietro qualcosa
d'importante?
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