Anche
quest’anno è arrivato l'anniversario del giorno in cui, otto anni
fa, moriva Suor Ilaria.
Di
lei ho già parlato in occasione dall'anniversario della morte lo scorso anno, due,
tre,
quattro
e cinque
anni fa.
Per
ricordare questo anniversario l'associazione "noI
per L'AfRIcA e il mondo", la quale
porta avanti l'opera che Suor Ilaria ha iniziato, quest'anno ha
proposto, tra le altre iniziative, la seconda edizione del Premio
Suor Ilaria Meoli. Questo premio, che è stato istituito per
mantenere viva la memoria di Suor Ilaria, la sua opera i suoi motivi
ispiratori, viene conferito ogni due anni ad una persona che si sia
distinta per l'esemplarità della propria vita, dedicata al servizio
dell'umanità negli ambiti della solidarietà, delle scienze, della
difesa dei diritti umani. Due anni fa ne venne insignita la Prof.ssa
Adriana Fiorentini, straordinaria testimone della vitalità di una
scienza in costante dialogo con la fede. Quest’anno invece è stata
premiata la dottoressa Manuela Roncella, direttore dell′U.O. di
Senologia dell′Azienda Ospedaliera Pisana, per il suo altissimo
contributo in ambito scientifico e per il suo grande impegno nella
cooperazione internazionale a fianco delle donne in Burkina, in
Albania, in Vietnam e nei campi profughi Saharawi.
Anche
quest'anno, per ricordare Suor Ilaria, voglio proporne un suo
pensiero, un altro di quelli che mi hanno particolarmente
colpito:
"...se guardo a me, alla vigilia della partenza per la Repubblica Centrafricana, mi scopro del tutto inadeguata alla missione che mi viene affidata. Ma voglio, con tutte le mie forze, con tutto il cuore e con tutta la mente fidarmi del Signore Gesù che mi ha messo nel cuore grandi desideri: se lui vuole, si realizzeranno, altrimenti andrà bene così."
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