Questo incontro non è il primo crossover tra i personaggi della casa editrice: già alcuni (diversi) anni fa c’era stato l’incontro tra Martin Mystere e Dylan Dog, preparato con accenni alla conoscenza tra i due nei rispettivi albi. Altri incontri tra personaggi bonelliani ci sono stati in maniera “anomala”, ad esempio l‘incontro (forse) tra un invecchiato Mister No e Martin Mystere oppure tra un “clone” dello stesso Mystere e Nathan Never (clone che continua a d operare nel futuro descritto nella serie di Never). Ma come è stato possibile fare incontrare fisicamente due personaggi che dimorano in universi differenti (una terra fantasy per Dragonero, una foresta selvaggia per Mister No)?
La cosa è stata resa possibile da un particolare già noto ai lettori della prima serie, ma per parlarne svelerò alcune parti della trama (chi non vuole anticipazioni salti il paragrafo successivo), quindi da ora in poi siete avvisati:
SPOILER
L’incontro tra i due eroi, e le relative spalle, è resa possibile dall’uso delle Pietre degli Ubiqui, che in Dragonero permettevano all’antico popolo omonimo di teletrasportarsi a distanze enormi, e che qui viene svelato essere dotate del potere di trasportare persone e cose anche tra dimensioni differenti. Un tecnocrate malvagio le usa per andare nella foresta di Darkwood, armare con armi da fuoco i suoi ghoul e preparare un macchinario che elimini la magia dal mondo di Dragonero. Viene seguito da Dragonero e Gmor per tentare di sventare i suoi loschi piani, ma che si scontreranno per un’incomprensione con Zagor (e Cico) con cui si scatena una lotta furiosa e (ovviamente) senza vincitore. Chiarita l’incomprensione iniziale si formerà un’alleanza tra gli eroi per combattere il malvagio…. Non svelo tutta la trame per permettere a chi non abbia ancora letto l’albo di gustarselo, anche se l’andamento della storia, dopo le buone idee iniziali, è in verità un po’ scontato.
FINE SPOILER
Dal punto di vista del lettore, come si presenta l’incontro dei due personaggi? A mio parere piuttosto bene. È vero che le due collane hanno uno stile differente, fantasy abbastanza classico per Dragonero ed avventura con tracce fantastiche per Zagor, ma sono entrambi fumetti basati su un protagonista con personalità forte, ed una caratterizzazione avventurosa, per cui non stona affatto vederli agire insieme. Ancora migliore si dimostra l’affiatamento tra le relative spalle, con la coppia Gmor-Cico che a non saperlo sembrerebbe fatta di personaggi creati all’uopo, e che stempra il clima altrimenti troppo serio.
Il primo incontro-scontro dei due personaggi |
Concludendo, devo dire che questo albo mi è piaciuto: è un ottimo divertissement estivo, molto intrigante. Speriamo che questa storia abbia un seguito, magari coinvolgendo altri personaggi bonelliani. Consigliato sia a chi piace il fantasy che a coloro cui piacciono i fumetti di avventura. Ed anche a coloro che, non conoscendo i due personaggi, vogliono scoprire qualcosa di nuovo.
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