L'altra sera, dopo cena, sono andato alla scuola della parola organizzata dal vicariato durante la quaresima, nata dalla volontà della Pastorale Giovanile di fare un percorso spirituale di avvicinamento alla Pasqua. Invece di un incontro classico, la serata si è svolta con differente andamento: dopo un inizio con canti e preghiere un religioso ha letto un brano del Vangelo e ne ha fatto un breve commento, anche abbastanza slegato dal brano in se ma improntato sull'argomento della serata, quindi c'è stata una pausa di riflessione e quindi la divisione dei presenti (eravamo abbastanza persone) in gruppi per parlare di alcune domande sull'argomento preparate dagli organizzatori. A questo punto ho fatto una cosa che penso di non avere mai fatto in incontri di questo tipo: ho avuto una reazione forte di rifiuto a quanto si stava facendo, mi sono alzato e sono tornato a casa.
La cosa ancora adesso mi meraviglia. Di solito non ho questo tipo di reazioni. Che sia un sintomo che sto invecchiando? In effetti, ho sempre considerato che nelle cose, anche in quelle che non piacciono, c'è sempre da imparare, e tendo sempre a sopportare anche quelle noiose per vedere cosa riescono a darmi. Riflettendoci sopra, ho capito che a darmi questa reazione, acuita forse anche alla stanchezza fisica (nel pomeriggio avevo aiutato un amico con il trasloco), è stato il senso di delusione per quanto stavo ascoltando. Io ero andato all'incontro per parlare ed apprendere riguardo alla parola di Dio, invece mi sono trovato in mezzo a tante parole umane staccate da quella. Mi sto rendendo conto che dentro ho bisogno sempre di più di semplificare e di andare alla radice delle cose, di ripartire spiritualmente dalle basi: e cosa c'è di più basilare della parola di Dio per un cristiano? Il cercare quella parola e trovarmene di fronte tante altre mi ha spiazzato completamente, facendomi allontanare da quello che avevo davanti.
In fondo penso che per tutti (o per lo meno per chi vuole avere una vita spirituale approfondita) venga un momento in cui si debba andare a rivedere le basi fondamentali per rafforzare o rivedere la propria fede. La quaresima per un cristiano è il tempo ideale per questo: la preparazione alla Pasqua, culmine dell'esperienza terrena del Cristo, è proprio il momento per guardarsi dentro e darsi una bella ripulita interiore. Non vi pare?
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