- L'altro giorno, in ufficio. Cerco una collega che compie gli anni per fargli gli auguri, ma mi dicono che ha preso un giorno di ferie "per festeggiare il compleanno". Ottima idea, specialmente perché prendendo ferie al venerdì si hanno tre giorni liberi di fila. Ma a questo punto mi è venuto un piccolo dubbio: perché festeggiare il compleanno?
Quando siamo bambini la cosa sembra ovvia, si fa perché ci fa sentire finalmente più grandi, per i regali che ci fanno (forse la cosa che ci attira di più) e per la festa in compagnia degli amici. Ma quando siamo cresciuti? Cosa ci porta a festeggiare questa ricorrenza, al di la della tradizione?
Verrebbe quasi da dire che si festeggia l'invecchiare: ogni volta si aggiunge un punto in più al computo degli anni, e la somma alla fine ci sembra pesante. In realtà è solo una questione psicologica: se ci pensiamo bene rispetto al giorno prima abbiamo si un anno di più, ma siamo invecchiati di un solo giorno!
Dovremmo dire che con il compleanno noi festeggiamo la vita: si ricorda il giorno in cui siamo venuti al mondo, quello in cui la nostra vita è cominciata ed è iniziata l'avventura che ci ha portato sino ad oggi. E' questo quello che i realtà ci fa fare festa e che tutti gli anni ci spinge a celebrare la ricorrenza con amici, parenti o chi vogliamo noi: la nostra nascita è stata la partenza del nostro essere su questo mondo, e la vita che abbiamo, bella o brutta, è un cammino che stiamo percorrendo e di cui il compleanno è come una pietra miliare. Possiamo fare progetti per il futuro o ricordare il passato, ma pensiamo sempre che se non fossimo nati non saremmo qui. In questo ha ragione (come spesso succede) la moglie: bisognerebbe essere noi a fare un regalo ai genitori...
Visto che oggi (qualunque sia il giorno che mi leggete) è il compleanno di qualcuno, voglio fare gli auguri a quelli che oggi compiono gli anni: Buona Vita!
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