Sono abbonato a Wired edizione italiana, la principale rivista di cultura geek in Italia, sin dalla sua prima uscita, cioè da quattro anni. E di questa rivista ne ho parlato già altre volte su questo blog.
Adesso però, con la scadenza dell'abbonamento, ho deciso di non rinnovarlo più, per due ragioni principali: una pratica ed una di sostanza.
La prima è la disperazione che mi prende quando arriva la rivista (se arriva): grazie alle poste infatti viene recapitata con molto ritardo, ed un paio di volte addirittura non è arrivata. Ultimamente è diventato usuale che arrivi quando in edicola è già uscito il numero seguente: se vi sembra che sia questa la maniera migliore per godersela...
La seconda è che la rivista è oggettivamente peggiorata qualitativamente. Quando cominciò ad uscire in edicola, quattro anni fa, era quasi sicuramente la miglior rivista italiana. Ottimi articoli, argomenti interessanti, buonissimi commenti. Da poco meno di due anni, invece, complice probabilmente il cambio di direttore, la rivista è andata progressivamente in calando. Alcuni buoni articolisti non ci sono più, alcune tra le migliori rubriche svanite, ingressi tra i collaboratori di firme i cui contributi non sono certo meritevoli. Un paio di esempi: tra le rubriche fisse c'è quella di una blogger il cui unico scopo nella vita è quello di fare più sesso possibile: che cosa c'entra con la cultura geek? Ed il pezzo di chiusura della rivista viene affidato a Niccolò Ammaniti, sicuramente uno scrittore abbastanza famoso, ma il cui pezzo migliore è stato quello in cui ha raccontato di quando, credendo in una bufala che gira su internet, per riparare la playstation l'ha fusa dentro il forno (insieme alle lasagne)....
Si è perso, in altre parole, quell'effetto "WOW" che si trovava all'interno dei primi numeri, e che ti faceva venire voglia, appena finito di leggere un numero, che uscisse quello nuovo. Anche l'allontanamento, a mio parere, da un ambito più geek per andare verso un discorso più di facile accettazione (fare un numero sulle migliori app per cellulare te lo aspetti da riviste molto più terra terra) ha contribuito al declino della rivista. Intendiamoci, è sempre un ottimo giornale, ma non è più quello di prima, e non mi sembra più che valga la pena di esserci abbonato. Spero di sbagliarmi e che presto ritorni in vetta, ma sino ad allora, invece che Wired, diventerò Unplugged.
La seconda è che la rivista è oggettivamente peggiorata qualitativamente. Quando cominciò ad uscire in edicola, quattro anni fa, era quasi sicuramente la miglior rivista italiana. Ottimi articoli, argomenti interessanti, buonissimi commenti. Da poco meno di due anni, invece, complice probabilmente il cambio di direttore, la rivista è andata progressivamente in calando. Alcuni buoni articolisti non ci sono più, alcune tra le migliori rubriche svanite, ingressi tra i collaboratori di firme i cui contributi non sono certo meritevoli. Un paio di esempi: tra le rubriche fisse c'è quella di una blogger il cui unico scopo nella vita è quello di fare più sesso possibile: che cosa c'entra con la cultura geek? Ed il pezzo di chiusura della rivista viene affidato a Niccolò Ammaniti, sicuramente uno scrittore abbastanza famoso, ma il cui pezzo migliore è stato quello in cui ha raccontato di quando, credendo in una bufala che gira su internet, per riparare la playstation l'ha fusa dentro il forno (insieme alle lasagne)....
Si è perso, in altre parole, quell'effetto "WOW" che si trovava all'interno dei primi numeri, e che ti faceva venire voglia, appena finito di leggere un numero, che uscisse quello nuovo. Anche l'allontanamento, a mio parere, da un ambito più geek per andare verso un discorso più di facile accettazione (fare un numero sulle migliori app per cellulare te lo aspetti da riviste molto più terra terra) ha contribuito al declino della rivista. Intendiamoci, è sempre un ottimo giornale, ma non è più quello di prima, e non mi sembra più che valga la pena di esserci abbonato. Spero di sbagliarmi e che presto ritorni in vetta, ma sino ad allora, invece che Wired, diventerò Unplugged.
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