Avevo promesso alla figlia più grande di portarla a fare spese all'Outlet qualche volta, e con l'inizio dei saldi mi sono deciso e siamo andati, insieme con la moglie.
La girata non è cominciata sotto i migliori auspici, poiché sull'autostrada abbiamo trovato 6 (sei) chilometri di coda dovuti ad un'incidente, e siamo stati mezzora fermi in fila, ma tant'è, ormai eravamo in ballo. Arrivati all'outlet, fila chilometrica per accedere e parcheggiare. Pensavo che essendo giorno di lavoro (anche se c'era il ponte) non fosse pienissimo, ed invece... Mi è venuta in mente una striscia del grande eriadan.
Comunque, trovato bene o male un posto per l'auto, siamo partiti alla caccia dell'occasione, cercando un paio di articoli di cui avevamo bisogno. La suddivisione dei compiti era così fatta: moglie e figlia alla ricerca del capo d'abbigliamento desiderato (spesso non trovato ma però c'era sempre qualcosa d'altro interessante...), io in perenne coda alla cassa, dato le lunghezze spropositate, così da essere vicino a pagare quando avevano scelto cosa prendere (il che la dice tutta sulla lunghezza delle code... ).
Insomma, tutto sommato la classica giornata di compere in famiglia. Una riflessione mi è venuta durante le attese alla cassa, vedendo tuta la gente introno indaffarata ai loro acquisti: ma tutte queste cose che compriamo, ci servono veramente? Il discorso sarebbe molto lungo, partendo dal consumismo, per passare allo sfruttamento delle risorse, alla pubblicità che ci spinge a comprare, e così via. L'aspetto che voglio invece evidenziare è quello del cristiano: per chi come me crede diventa un imperativo l'aiuto dell'altro che è nel bisogno. Tutto questo comprare, se le cose non sono effettivamente necessarie, ci distrae invece da questo, e ci porta a consumare quello che abbiamo solo per noi, in maniera più egoistica. Forse, più di un outlet,di vestiario avremmo bisogno di un grande magazzino di buoni sentimenti: quelli non sono mai a caro prezzo...
Insomma, tutto sommato la classica giornata di compere in famiglia. Una riflessione mi è venuta durante le attese alla cassa, vedendo tuta la gente introno indaffarata ai loro acquisti: ma tutte queste cose che compriamo, ci servono veramente? Il discorso sarebbe molto lungo, partendo dal consumismo, per passare allo sfruttamento delle risorse, alla pubblicità che ci spinge a comprare, e così via. L'aspetto che voglio invece evidenziare è quello del cristiano: per chi come me crede diventa un imperativo l'aiuto dell'altro che è nel bisogno. Tutto questo comprare, se le cose non sono effettivamente necessarie, ci distrae invece da questo, e ci porta a consumare quello che abbiamo solo per noi, in maniera più egoistica. Forse, più di un outlet,di vestiario avremmo bisogno di un grande magazzino di buoni sentimenti: quelli non sono mai a caro prezzo...
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