Se la primavera sta (finalmente) arrivando, tra le cose che porta con se c’è anche una certa sonnolenza…
Dice il proverbio: “Aprile, dolce dormire”. Sarà forse che invecchio, ma mi trovo spesso ad essere più stanco, ed ha desiderare ogni tanto un bel pisolino. E certo è una goduria quella pennichella pomeridiana che raramente riesco a fare nei giorni che non sono al lavoro.
Ho notato che ci possono essere tre tipo di “voglia di dormire”, differenti tra di loro:
- la prima è la vera e propria stanchezza: quella voglia di dormire per recuperare le forze. E questa e la sana necessità del riposo che prende tutti coloro che si danno da fare, giustamente da soddisfare;
- la seconda è l’abbiocco: la dolce stanchezza che prende di solito dopopranzo o quando uno si ferma da un lavoro e che è una goduria soddisfare. Peccato solo che spesso non c’è il tempo di farlo;
- la terza ed ultima è la pigrizia pura: quando uno si riposa (e dorme) anche senza averne bisogno, solo perché ha tempo e non ha (o non vuole) niente da fare. Questa ultima è quella negativa, perché fa riposare più del necessario e ti sottrae tempo che si può impiegare per fare qualcosa di concreto. E devo dire che purtroppo la pigrizia è uno dei miei maggior difetti, anche se di solito non sono dormiglione.
Io un questi giorni sono abbastanza preso dal primo tipo, forse perché tra i mille impegni che ho non riesco mai ad andare a letto presto (ma anche col secondo tipo non me la cavo male). Voi come siete messi?
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