Nel clamore mediatico di questi giorni, tra politica e scontri di piazza, è passata quasi inosservata una notizia a mio avviso importantissima: la Corte di Giustizia della UE ha decretato che in Europa non è possibile brevettare farmaci ricavati da cellule staminali tramite la distruzione di embrioni umani. L'importanza fondamentale di questa sentenza, che non è apparentemente innovativa, dal momento che già esisteva una direttiva che vieta la possibilità di sfruttare le
procedure e i medicinali ricavati dalla distruzione di embrioni umani e che consente l’uso di cellule umane solo quando le cellule uovo non
siano state fecondate, è data dal fatto che è riconosciuto come embrione l'ovulo dalla sua fecondazione, anche quando non è direttamente fecondato ma ci venga impiantato dentro il nucleo di un'altra cellula umana. La corte afferma infatti che: "Sin dalla fase della sua fecondazione qualsiasi ovulo umano deve essere
considerato come un embrione umano, dal momento che la fecondazione è
tale da dare avvio al processo di sviluppo di un essere umano".
In pratica si stabilisce il principio che sin dal momento della fecondazione quello che risulta è un essere umano a tutti gli effetti. Quindi la vita umana e la dignità della persona partano sin dal suo concepimento. Questo principio, che sembra ovvio ma a molti sfugge, dovrebbe fare riflettere su molte leggi che abbiamo da noi. Se un essere umano è tale dal concepimento, è lecito allora che sia possibile abortire? Secondo me no, perché ciò implica la condanna a morte di un essere umano che non può nemmeno difendersi. Anche le critiche alla legge sulla fecondazione assistita, come quelle al divieto di produrre embrioni in sovrannumero rispetto alla necessita, di congelarli e di poter eliminare quelli non usati, decadono completamente, dato che la sentenza sposa in pieno uno dei principi ispiratori della legge, che è quello che anche l'embrione sia parte in causa da tutelare in quanto essere umano.
La cosa che stupisce è che la vicenda è nata dall'opposizione al brevetto di un farmaco in Germania da parte dell'associazione Greenpeace tedesca. E pensare che da noi i movimenti ecologisti spesso spingono verso ideologie opposte...
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