La coprtina del primo numero (© Sergio Bonelli Editore) |
Ma come si presenta questa nuova serie
e come si rapporta con l'immaginario bonelliano? Vediamolo insieme.
La serie è l'ultima creazione dello
sceneggiatore Gianfranco Manfredi, già autore per Bonelli della
serie di Magico Vento e soprattutto delle ottime miniserie Volto
Nascosto e Shanghai Devil. Di tipo avventurosa, è ambientata nel
cuore dell'Africa alla fine del 1800, con una cornice storica e
geografica molto accurata e dettagliata, caratteristica distintiva
anche delle miniserie scritte da Manfredi prima citate. E come quelle
miniserie, la componente avventurosa, di taglio molto classico come
per le storiche serie della Bonelli, è la principale
caratterizzazione delle storie. Devo però precisare che i
personaggi, anche dal primo numero, non sono del tutto i classici
stereotipi che spesso si ritrovano in questo tipo di fumetti: se da
una parte la spalla principale del protagonista, il conte Molfetta,
sembra il classico personaggio un po' fuori posto destinato a
determinare la componente umoristica delle storie, gli altri
personaggi si staccano in parte dal consueto copione per arricchirsi
di caratteri meno prevedibili. Questo a cominciare dal protagonista,
l'avventuriero di origini scozzesi Adam Wild il cui nome da il titolo
alla serie. Modellato graficamente sulle fattezze degli eroi dei film
d'avventura anteguerra, il carattere del personaggio sembra però una
via di mezzo tra l'eroe senza macchia e senza paura ed un antieroe di
stampo contemporaneo. Dotato di un codice d'onore molto particolare,
non sopporta l'oppressione degli altri essere, compreso lo schiavismo
ed il bracconaggio che nell'epoca in cui è ambientata la serie sono
quasi la normalità.
Adam Wild (© Sergio Bonelli Editore) |
Una cosa non molto chiara è la durata
prevista della serie. Dalle presentazioni non si capisce se anche
questa è organizzata a cicli di episodi organici come le ultime
presentate oppure è aperta, con una durata prevista indefinita.
Anche se viene presentata come composta da episodi autoconclusivi con
poca continuity, si ha l'impressione che ultimamente la casa editrice
cerci sempre questa forma di organizzazione delle serie per dare una
forma compiuta ad una serie se dovesse chiudere dopo poco (per scarse
vendite).
Questa si presenta come una serie da
seguire nei prossimi numeri, sia per gli appassionati di fumetti
d'avventura, che troveranno pane per i loro denti, sia da chi cerca
qualcosa di meno classico. E voi, se l'avete letto, cosa ne pensate?
Scrivetemelo nei commenti.
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