...fermarsi ogni tanto sulle rive di questo mare che è la vita a narrare quello che vedo tra le onde...

31 dicembre 2010

Pop Economy: la scoperta dell'acqua calda

Sull'ultimo numero di Wired campeggia in copertina il richiamo ad un articolo sulla Pop Economy. Nell'articolo si sviscera la tendenza in corso tra i giovani ad uno stile di vita che va cambiando, in base al fatto che non hanno una certezza ed una disponibilità economica rilevante. Questo porta, secondo l'autrice dell'articolo, a fargli adottare un nuovo tipo di economia, definita economia partecipativa, in cui le persone condividono quello di cui hanno bisogno, risparmiando e portando avanti comportamenti virtuosi. Tanti gli esempi citati: invece di comprare un'auto usare il car sharing (od il bike sharing messo a disposizione da enti pubblici), prestarsi gli utensili di cui abbiamo bisogno, noleggiare le cose che ci servono saltuariamente (come vestiti eleganti o l'automobile), scambiare quello di cui non abbiamo più bisogno, ecc. ecc... I giovani di oggi, (chiamati millenium) grazie al web 2.0 e alla dematerializzazione dei beni, starebbero rivoluzionando l'economia dal basso, cercando sopratutto la soddisfazione dei propri bisogni e non il possesso di beni o prodotti.
Al di la di alcuni errori anche madornali negli esempi (Linux viene definito come "un sistema di software creato attraverso lo scambio di programmi su internet", sigh), mi sembra che l'autrice dell'articolo stia scoprendo l'acqua calda (o, come si dice dalle mie parti, il buo alla conca ;-) ). Questo modo di fare, collaborativo, di sostegno agli altri e meno consumistico è quanto già fanno le persone da sempre. Pensiamo ai nosti nonni e bisnonni, in una società differente da quella attuale, raggruppati in nuclei familiari più grandi dei nostri si aiutavano a vicenda e si scambiavano gli oggetti di cui avevano bisogno in maniera non continuativa, tra di loro e con i vicini (es. abiti piccoli e attrezzi). Ma è sempre usato, tra giovani e meno giovani, uno scambio di oggetti e favori reciproci. Chi non è mai andato in viaggio ospite di qualche parente od amico? E gli abiti dei bambini, una volta che non stavano più perché erano cresciuti, si davano o regalavano a parenti od amici con figli più piccoli dei nostri per poterli usare fino in fondo. Questo non lo fanno solo i cosiddetti "millenium", ma lo facciamo noi tutti, lo facevano i nostri genitori e si faceva ancora prima. Di esempi simili ne possiamo trovare a bizzeffe, e se la cosa sembrava diminuita era solo per una maggior visibilità della spinta consumistica, o delle condizioni di vita meno socialmente partecipative che si hanno nelle grandi città. Ma nei piccoli centri questa economia di solidarietà è sempre stata presente.
Cosa c'è allora di nuovo in questa "Pop Economy"? A mio giudizio molto poco. L'unica vera novità che si può notare è la globalizzazione di questo modo di fare resa possibile da internet e dalla sua facilità di mettere in contatto le persone con gli stessi interessi e bisogni. Ma in realtà è solo una forma nuova del passaparola che si faceva (e si fa tuttora) nei paesi e nei quartieri delle piccole città. Ed in fondo questo è ciò che davvero ci permette internet: portare su di una scala globale le dinamiche di relazione di una piccola comunità, favorendo il dialogo con gli altri. Che ne dite?

28 dicembre 2010

Regali di Natale pericolosi

Regalo di Natale pericoloso n°1: un elicotterino telecomandato. Non sembra una grande minaccia, ma in mano ad un qualcuno che non ha ancora imparato a pilotarlo ha colpito, nell'ordine: l'imballo di polistirolo (con annesso effetto nevicata), una stella di natale con tranciatura di fogliame, una pianta di ficus, i rami dell'Albero di Natale (per fortuna è di quelli ecologici), ed inoltre ha minacciato seriamente la coda del cane...

23 dicembre 2010

Per un Natale... meno Buono

Stiamo arrivando a Natale... luci, musiche, gente che si accalca, confusione e fretta... ma è questo il varo Natale?
Non so voi, ma io non riesco più a stare dietro a questa corsa ed a questa smania di comprare e di regalare. Sento il bisogno di vivere un Natale più vero, di riscoprirne il senso autentico. E quindi, invece di affrettarmi a ricorrere i regali ed a cercare l'ultimo gadget o il nuovo gioco, ho deciso di fare un percorso di spiritualità che mi porti verso lo spirito più autentico del Natale, riscoprendo la bellezza ed il senso della nascita di Gesù nel nostro mondo. Se ci pensiamo bene, infatti, il cuore della festa è proprio questo: ricordare la venuta del Cristo e quindi accoglierlo tra di noi. Se si riesce ad arrivare a ciò, si capisce che tutto il consumismo, le luci, gli addobbi... sono solo un sovrappiù. 
Per esprimere questo ho deciso di dare un piccolo segno: ho smesso di augurare "Buon Natale", ma come espressione per queste feste auguro a tutti di avere un "Santo Natale". Se ai più la cosa passa inosservata, poiché anche gli auguri di questo periodo molti li vivono come un pro-forma, alcuni hanno notato la differenza. E spero proprio che la abbiano capita.
Pertanto, per voi lettori del mio blog, invece di disegnini a tema di babbo natale, musichette, fiocchi di neve e altri ammennicoli, trovate solo un grandissimo ma sincero (dal profondo del cuore) 

AUGURIO DI UN SANTO NATALE

17 dicembre 2010

La nascita di Gesù ai tempi di Internet

Ho trovato in rete un video divertentissimo, fatto da una agenzia pubblicitaria portoghese, che da una risposta ad un quesito che ogni geek che si rispetti si chiede: ma come sarebbe la nascita di Nostro Signore Gesù oggi che abbiamo internet a disposizione per comunicare ed organizzarci? Il video, che potete vedere qui sotto, in inglese ma comprensibilissimo, è fenomenale, pieno di dettagli e di piccole chicche, da scoprire nella visione.



Che ne dite? Per me sono eccezionali, specialmente l'opzione "evita romani" nella scelta del percorso su Google Maps, l'acquisto del bue e dell'asinello in Farmville e i Re Magi che comprano su Amazon e diventano seguaci della cometa su Facebook...
Divertente e rispettoso allo stesso tempo. Come dicono alla fine del video, "i tempi cambiano, ma il sentimento rimane lo stesso"! Siete d'accordo?

Aggiornamento: ho postato un altro video che che parla della storia di Gesù vista tramite Twitter. lo trovate quì.

12 dicembre 2010

Spray-art: ma è arte?

Di sicuro avete visto sui muri delle città vari graffiti, murales ed altri esempi di spray-art: una forma di decorazione murale realizzata a volte in maniera artistica ed a volte solo per scrivere messaggi, spesso senza avere il consenso del proprietario del muro su cui è realizzata. Qui dove vivo io si realizza ogni anno una manifestazione di spray-art: il comune mette a disposizione degli spazi pubblici dove degli artisti della specialità realizzano le loro opere.
Parlando di quelle realizzazioni che offrono un contenuto grafico notevole, il dubbio che mi viene, e che sento serpeggiare in molte persone che vedono queste realizzazioni, è il solito: ma queste opere sono da considerare arte o no? Ovviamente sto parlando delle realizzazione fatti da disegni ben curati e realizzati con un'idea precisa in mente, non delle scritte malfatte che deturpano (è proprio il caso di dire così) i muri.
Il dubbio si rafforza perché queste opere,  anche quelle realizzate nel corso di manifestazioni artistiche, non sono assolutamente curate e preservate, anzi spesso sono maltrattate da chi queste manifestazioni le ha commissionate (ma in una nazione che non sa curare nemmeno i suoi più preziosi reperti archeologici, vedi gli scavi di Pompei, questo c'è da aspettarselo). Il massimo si è raggiunto qui da me quando, dopo qualche anno che questi disegni erano stati fatti, questi disegni sono stati cancellati imbiancando le pareti e le stesse sono state destinate ad ospitare nuovi disegni di una manifestazione di spray art.
Anche i personaggi dei murales sembrano perplessi su questa cosa...
Ma allora, come dobbiamo considerarle? Se sono arte, perché sono state cancellate le opere precedenti e rifatte? E se non lo sono, perché si continuano a rifarle, spendendo soldi della comunità per realizzarle?
Io non riesco a risolvere questo dilemma. se qualcuno lo sa, od ha qualche opinione in proposito, per favore me lo scriva, gliene sarò grato.

6 dicembre 2010

Riflessioni mattutine...

Stamattina in macchina accompagnavo mia figlia più grande a scuola. Come sembra già grande, fa le superiori, ma sembra ieri quando la tenevo tra le braccia appena nata. Chiacchierando con lei mi è venuto in mente di quando mi portava mio padre a scuola, la stessa che frequenta lei (molti più anni fa di quanti mi piaccia ammettere). Chissà se anche lui si sentiva come me, giovane dentro ma già vecchio da avere un  figlio così grande da andare al liceo...

30 novembre 2010

Giapponeserie: prodotti vari

Sta girando su internet una presentazione con alcuni prodotti molto strani, al limite del ridicolo. Eccovene alcuni di tipico stampo giapponese, anche se non sono riuscito a rintracciarne la fonte:

- Cuscino da abbraccio
Perfetto per chi non vuole dormire da solo...

- Raffredda spaghetti
Adatto a chi odia soffiare...

- Strofinaccio per bambini
Unisce l'utile al dilettevole: il bimbo gironzola e contemporaneamente pulisce il pavimento...

- Prendisole decorativo
Per un'abbronzatura più artistica...
- e per finire una chicca: il Portabanana
Come abbiamo fatto sinora a fare senza?

Che ne dite di queste cosine? Devo ammettere che non so se questi oggetti siano vere oppure degli scherzi fatti da qualche sito web. Ho molti dubbi sul vestito-strofinaccio, mentre il portabanana è autentico. Se qualcuno riesce a sapere se c'è un sito che parla di qualcuno di questi oggetti sarebbe bello che me lo scrivesse.

Altre giapponeserie:

26 novembre 2010

L'ascolto nella coppia: quieto vivere o amore?

Sabato sono stato, insieme ala moglie (e con chi sennò, dato l'argomento), ad un interessante incontro organizzato dalla Diocesi di Pisa sul tema "La questione dell'ascolto nella coppia".


L'incontro, tenuto da don Stefano Guarinelli (psicologo e psicoterapeuta), un sacerdote psicologo specializzato in questioni di coppia, ha esplorato i vari aspetti della comunicazione nel rapporto tra due persone che vivono insieme, soffermandosi, vista l'esperienza del relatore che da anni aiuta le coppie in difficoltà, sulle crisi e su come riallacciare e portare aventi il discorso visto soprattutto nell'ottica di una vita di coppia cristiana. I momenti indicati per la concretezza dell'ascolto sono tre:
  • il riconoscimento, inteso come vedere l'altro appunto come altra persona, diversa da se eppure con  cui si vuole entrare in contatto;
  • l'empatia, cioè cercare di capire l'altro e trovarsi in sintonia con i suoi messaggi ed i suoi bisogni;
  • il cambiare idea, intesa come volontà di ascoltare e comprendere quello che l'altro vuole dirci, senza voler avere ragione ad ogni costo, ma essere pronti a accettare quello che vuole dire.
In tutti i discorsi fatti mi sembra che però sia mancato qualcosa: l'amore. Spesso tra due persone si instaura un rapporto di condiscendenza, una specie di accomodamento per mantenere una situazione che piace ad entrambi, e dove ascoltare l'altro è spesso faticoso. Per me alla base del matrimonio, o comunque di un essere coppia, ci deve essere il rapporto d'amore tra i due coniugi. Se manca quello la coppia alla fine "scoppia", poiché non ha più una base su cui appoggiarsi. Invece se si ha amore verso l'altro l'ascolto viene una cosa quasi naturale: io ti ascolto perché ti amo, e per questo voglio sapere quello che hai da dirmi.
Questa mancanza dell'amore tra le motivazioni del dialogo nella coppia mi ha meravigliato, perché specialmente per un cristiano, che deve fondare sull'amore di Dio la sua vita, è nel matrimonio che arriva la massima espressione del suo amore verso una singola persona, che diventa letteralmente una parte di se. Amare un'altra persona per me fa si che l'altro diventi per te più importante di te stesso, e quindi diventa ovvio e naturale ascoltarlo e cercare di comprenderlo il più possibile.
Cosa ne pensate di questo?

16 novembre 2010

Podcast che passione: La rosa purpurea

Come ho detto in un post precedente una delle mie passioni è il cinema. E quindi, oltre riviste on-line come Primissima mi tengo informato anche con le trasmissioni radio sull'argomento, ovviamente ascoltate tramite podcast, dato lo scarso tempo a disposizione e l'orario a volte infelice in cui le trasmettono. Dopo quello relativo a "Cellulite e Celluloide" voglio parlare di un'altra trasmissione a mio parere ben fatta, "La Rosa Purpurea". La trasmissione, mandata in onda da Radio24, una radio con delle altre buone trasmissioni (di cui parlerò presto), prende ispirazione nel titolo dal film di Woody Allen "La rosa purpurea del Cairo", splendido film sul rapporto tra le fantasie che ispira il cinema e la realtà.
La trasmissione, in onda il sabato pomeriggio (in replica la domenica), presenta la recensione dei principali film in uscita nella settimana, scegliendo quelli a loro parere più interessanti (scelta a volte opinabile se escono molti film), la classifica degli incassi cinematografici della settimana precedente ed interviste a protagonisti del cinema od organizzatori di eventi cinematografici. Presenti ogni volta alcune rubriche, tra cui la presentazione del trailer di un film in uscita negli USA, la segnalazione dei film più interessanti trasmessi in TV (non a pagamento) nella settimana seguente e la recensione di alcuni DVD o BlueRay in uscita. Ed a questa rubrica è legato un quiz tenuto nella trasmissione: vengono fatti sentire, durante la puntata, tre brevi brani di un film, ed ai primi che gli inviano un email con il titolo del film in questione viene regalato il DVD relativo. I vincitori sono annunciati la settimana seguente, insieme con la soluzione del quiz, sempre legata ad un DVD/BR in uscita sul mercato.
La trasmissione mi piace abbastanza, tiene aggiornato in maniera costante sul mondo delle novità sia cinematografiche che in Home video, anche se le recensioni ogni tanto non le trovo molto condivisibili: a volte mi sembrano troppo dure, stroncando immeritatamente dei film forse considerati troppo commerciali, a volte troppo benevolenti, con film un po' difficili o forse con ammiccamenti ad alcune case produttrici. Nel complesso comunque un podcast da seguire se, come me, siete appassionati di cinema. Scaricatelo da qui e fatemi sapere cosa ne pensate.

Altri podcast che ascolto:

9 novembre 2010

It's wonderful...

Vedevo ieri sera la trasmissione di Fazio e Saviano "Vieni via con me", che ha già provocato un mare di polemiche ancora prima di essere realizzata. La cosa che mi ha colpito è che si invita a fare, tramite il sito web della trasmissione, liste di motivi per cui la gente dovrebbe restare in Italia o per cui se ne dovrebbe andare, liste che sono poi lette in trasmissione.
Bisognerebbe sempre ricordarsi cosa diceva Mark Twain: "Amo il mio paese perché è il mio paese". Forse solo in Italia siamo probabilmente così bischeri da chiedersi se andare via o restare, invece di capire che se c'è qualcosa che non ci piace nella nostra patria bisogna impegnarsi e darsi da fare per migliorarla.
Così mi sembrano scritte pensando all'Italia le parole della canzone di Paolo Conte che da il titolo alla trasmissione, anche se in inglese: 

"It's wonderful, it's wonderful, it's wonderful,
good luck my baby, 
it's wonderful, it's wonderful, it's wonderful, 
I dream of you...."

8 novembre 2010

eMagazine: Primissima

Tra le mia tante passioni una che occupa un posto importante è il cinema. Adoro andare a vedere un film, specialmente un bel giallo, una divertente commedia oppure un film di fantascenza, anche se ultimamente sono più le volte che vado al cinema per portare i bimbi a vedere un film adatto a loro, sia in live action che d'animazione (altro genere che adoro).
Per coloro a cui piace il cinema, in rete si trovano una marea di siti specializzati che ne parlano. Del blog di un giornalista specializzato, col relativo podcast della trasmissione radio che conduce, avevo già parlato tempo fa. Oggi invece voglio segnalare un sito incentrato completamente sul cinema, Primissima, pieno di notizie e di recensioni, sempre aggiornato. La cosa che desidero segnalare in particolare è che pubblica una rivista in formato pdf, Primissima Magazine, a cadenza mensile. Nella rivista sono segnalati tutti i film in uscita nel mese, con una breve scheda informativa, e dei principali viene proposta una piccola recensione, anche se spesso sembra realizzata più a carattere pubblicitario che come vera scheda critica del film. Si trovano a volte segnalate anche le uscite del mese in Home video. Molto simpatica le rubrica con le battute più significative dei vari film.
Lo stesso sito pubblica anche altre riviste cinematografiche, dello stesso genere ma rivolte ad un pubblico più mirato: la versione Trade destinata agli addetti ai lavori, la versione Scuola per gli insegnanti (ma adatta anche ai genitori) che usano il cinema nei programmi di insegnamento, e così vie, tutte scaricabili dal sito. Le riviste, tutte in formato pdf, sono accessibili dal sito di Primissima, ma sono ospitate sul sito specialistico Issuu, che fa da contenitore ad una marea di riviste on-line a livello internazionale; questa è una scelta a mio avviso non felice, poiché rende più difficile la loro consultazione. Preferivo quando i file pdf erano conservati direttamente sul loro sito.
Comunque questo eMagazione è un must per coloro che amano il cinema, specialmente per rimanere sempre aggiornati su tutte le uscite al cinema. Leggetelo e ditemi cosa ne pensate.

Altri eMagazine già segnalati:

    1 novembre 2010

    Lucca, chi non ci va non ci pilucca: reportage da Lucca Comics 2010

    Sabato scorso ho preso armi e bagagli e sono andato, con tutta la famiglia, a vedere l'annuale edizione di Lucca Comics and Games, la fiera del fumetto e dei giochi che si tiene appunto a Lucca nel fine settimana del 1 Novembre. Volevamo andare Domenica, ma le previsioni (azzeccate, purtroppo) di piogge torrenziali nei giorni di festa ci hanno fatto spostare la gita al sabato, cosi ci siamo goduti solo il pomeriggio.
    Arrivati in città, al di la del solito caos-parcheggi, anche se quest'anno erano un po' più organizzati, si entra subito nello spirito della manifestazione. Del resto, quando mai vi può capitare di parcheggiar accanto a dei Fantagenitori, seguiti da Igor e Frau Blücher (hihihihihihiiii....), poi di prendere la navetta tra un gruppo di marines futuristici ed una coppia di vampiri, sbarcando poi in una folla di personaggi di fumetti e di cartoni animati? In effetti, una delle caratteristiche della manifestazione è da qualche anno quella di essere sparsa per tutto il centro storico della città, e ciò permette di girare tranquillamente in mezzo alla folla di cosplayer e di appassionati di giochi di ruolo dal vivo (Grv), facendo degli incontri non usuali. Ecco alcuni scatti che ho realizzato:

    Tra la folla dei cosplayer che anche il modo di prendere un te  con Alice ed il Cappellaio Matto.




    Qualche supercriminale? Niente da temere.

    Nel venticinquennale di Mario non potevano certo mancare  gli idraulici più famosi del mondo!


    Assassin creed e Hulk insieme? A Lucca si può!

    Dato il successo di Avatar, mi aspettavo un'invasione di Na'vi, invece c'erano solo queste due simpatiche ragazze.
     
    Quanto alla mostra in se e per se, mi è sembrata all'altezza di quelle dello scorso anno. La parte dedicata ai giochi era molto più affollata del passato di videogiochi, che hanno rubato spazio ai giochi più tipici della manifestazione, sia a quelli in scatola che a quelli di carte. Enorme lo stand Nintendo, dove i bimbi si sono fiondati per la gara di Mario Kart, vincendola.
    Per la parte fumetti sono riuscito a passare per gli stand di alcuni editori dei miei fumetti preferiti, incontrando così alcuni autori. Alla Tagete il bravo Emanuele Turini, l'autore di Deficents & Dragons di cui ho parlato poco tempo fa. Allo stand Shockdom, che pubblica alcune delle strisce che mi piacciono, come eriadan, ho avuto la fortuna di conoscere Flavio Nani, l'autore de "L'Orso Ciccione", che mi ha fatto una dedica sul suo fumetto, che posterò appena riesco a scansionarla trovate quì sotto:
    
    
    Ecco la dedica personalizzata, nata da un fraintendimento sui nomi...
     Flavio è simpaticissimo, e assomiglia anche fisicamente a suo personaggio. Non ho il coraggio di pensare come sarà dal vivo la sua gatta...
    Molto bello anche la parte dedicata ai fumetti ed ai gadget giapponesi (anche se non sono riuscito a fare acquisti), ospitata in un palazzo al cui centro c'era lo stand dell'associazione di Cultura Giapponese che faceva dimostrazioni di sport, usanze e abitudini tipiche. E poi, e poi, ... le cose da vedere erano moltissime, ma il tempo stringeva ed i figli erano stanchi. Appuntamento al prossimo anno, sperando in un tempo più clemente. Dubbio amletico: ma se facessi anch'io il cosplayer travestendomi da qualche personaggio dei fumetti, sarei un ganzo o sembrerei solo un bischero?

    27 ottobre 2010

    Scappatoie per l'illegalità

    Qualche tempo fa avevo scritto la mia opinione sulla notizia del bambino concepito artificialmente da due donne omosessuali. Adesso leggo in prima pagina su un giornale locale  che la stessa cosa è successo con un'altra coppia omosessuale, questa volta formata da due uomini.
    Al di la delle mie considerazioni personali sulla crescita del bambino, che sono le stesse già espresse per il precedente caso, quello che mi ha colpito è la dichiarazione, effettuata da molti, che sia una negazione di alcuni diritti il fatto che si debba andare all'estero per fare quello che volevano.
    A mio giudizio invece non si tiene conto di un fatto importante: queste persone sono andate all'estero per fare qualcosa che la legge italiana non consente, cioè sono espatriate per compiere un "reato" (anche se la definizione forse non è corretta), in barba alle leggi nostrane. Leggi che essi evidentemente non condividono, ma che sono sicuramente da rispettare. In questo caso particolare, quello della legge sulla fecondazione assistita, c'è anche da considerare che gli italiani si sono espressi in merito con il referendum del 2004, dichiarando a larga maggioranza tramite l'escamotage dell'astensione non che la legge va bene così, ma che si vuole cambiare nel senso opposto a quanto richiesto dai promotori del referendum. Queste persone vanno fuori del nostro paese per fare cose illegali qui da noi, anche se legali all'estero. Mi chiedo che differenza ci sia da un punto di vista formale, a parte la gravità della cosa, con chi va in alcuni paesi per drogarsi liberamente o con chi va in estremo oriente per avere rapporti sessuali con minorenni...
    Ciò che mi disturba è anche la naturalezza con cui certi comportamenti siano portati avanti, come se fosse una cosa banale, e che ci siano molte persone che li giustificano: se non si può fare qui andiamo da un'altra parte! Benissimo, ma allora uno deve espatriare del tutto, andando a vivere in un altro paese, ed essere soggetto alla totalità delle sue leggi, e non prendere l'opportunità solo di fare quello che fa comodo e che non è permesso da noi. Se davvero non è possibile procedere verso queste persone qui da noi, bisogna condannarle moralmente, protestando con forza e facendo loro capire che ciò che fanno non è corretto. Siete d'accordo con me?

    21 ottobre 2010

    Mai più gite scolastiche?

    Quest'anno scolastico si è aperto con un sacco di proteste per la riforma della scuola, la cosiddetta riforma Gelmini (dal nome del ministro competente). Avendo i figli in tre scuole differenti, dal liceo all'asilo (lo so che si chiama scuola materna, anzi scuola dell'infanzia, ma per quelli della mia generazione resta sempre l'asilo), mi sono trovato di fronte metodi differenti di protesta, dagli striscioni fuori delle scuole (messi da qualche fantomatico comitato di difesa della scuola pubblica, che non si sa chi siano) ai volantinaggi (ma stranamente nessuna assemblea per spiegare il perché si deve protestare).
    La cosa che però mi ha fatto arrabbiare è un'altra: dai giornali abbiamo appreso che al liceo il consiglio dei docenti ha stabilito che, per protesta contro la riforma, da quest'anno sono abolite le gite scolastiche! E la cosa ha fatto tendenza, dato che altre scuole superiori della zona hanno stabilito di farlo, chi in toto, chi limitandosi a eliminare quelle di più giorni.
    Su quanto deciso non sono assolutamente d'accordo per più ragioni, di forma e di sostanza:
    - in primo mi sembra assurdo aver saputo di una tale decisione solo dai giornali, senza che nessuna comunicazione ufficiale sia data ai ragazzi ed alle famiglie;
    - poi c'è la questione che tale decisione è stata presa dai soli professori, senza consultare ne i ragazzi ne i genitori, nemmeno i consigli di classe e d'istituto, che non sono ancora stati eletti. Secondo quanto dichiarato sulla stampa dalla preside le decisioni sulle gite scolastiche spettano al consiglio dei docenti, ma cose del genere dovrebbero essere decise solo dopo averne parlato in un'assemblea dei genitori e studenti sull'argomento, o per lo meno un  pronunciamento dei vari consigli di classe;
    - ma soprattuto quello che non tollero è il fatto che le gite scolastiche sono state eliminate come forma di protesta per la riforma. Capisco che ci sia chi non tollera le riforme fatte, e non voglio entrare nel merito se siano giuste o sbagliate, ma è estremamente ingiusto che per la protesta di una categoria ci rimettano solo ed esclusivamente i ragazzi. Gli insegnanti, infatti, non rischiano assolutamente niente (a parte gli accidenti che gli invieranno sicuramente gli studenti ;-) ) e non ci rimetteranno nemmeno un centesimo di loro. Chi protesta contro qualcosa deve essere pronto a sopportare le conseguenze delle proprie azioni, è troppo comodo protestare e brontolare lasciando che siano gli altri a rimetterci. Ed in questo caso è ancora più grave perché a rimetterci sono i ragazzi, categoria che gli insegnanti dovrebbero invece educare e far crescere.
    Sabato prossimo ci saranno le assemblee per l'elezione dei consigli di classe, e voglio portare la questione all'attenzione dell'assemblea. Tra l'altro, cercando su internet le norme che regolano le gite scolastiche ho trovato che la legge sulla scuola (d.l.g. 297/94) riporta che l'organo competente per queste decisioni sia il consiglio d'istituto, e non il collegio dei docenti, che quindi avrebbe deliberato su delle competenze non sue. E voglio capire anche questa cosa.

    Aggiornamento del 25 ottobre 2010:
    Sabato sono stato all'assemblea, e ho chiesto informazioni alla coordinatrice di classe. Mi ha spiegato che quello che riportavano i giornali non era del tutto corretto, poiché i docenti, nel consiglio dei docenti, non hanno deliberato che non vengano effettuate gite scolastiche, ma che non danno la loro disponibilità ad accompagnare gli studenti nelle gite che potranno essere organizzate. La forma è differente, ma il risultato pratico è poi lo stesso. E le mie considerazioni rimangono le stesse.
    Tra l'altro ho incontrato anche il presidente del consiglio d'istituto, che mi ha detto che neanche lui, come molti altri genitori e studenti, è d'accodro sulla cosa, che considera quanto è stato fatto non corretto e che la questione sarà dibattuta nel prossimo consiglio d'istituto. Staremo a vedere.

    16 ottobre 2010

    Strisce internet: Deficents & Dragons

    Per lo spazio che dedico alle strip che leggo su internet, oggi voglio segnalare l'ennesimo autore della scuderia Shockdom, sito dedicato alle strip in cui ci sono alcune tra le mie preferite. Quello di cui parlo oggi è Deficents & Dragons, che, come si capisce dal titolo, nasce come parodia del gioco di ruolo Dungeons & Dragons (che ho giocato molte volte qualche anno fa, quando avevo più tempo, e di cui facevo anche il master, che è colui che dirige il gioco) e della serie di romanzi ispirati al gioco stesso.
    L'autore, Emanuele Tonini detto Manu, ci porta dentro un mondo fantasy popolato da magia, strane creature e demenzialità pura, con un'impeccabile ironia che lo porta a prendere in giro gli stereotipi del genere, ma anche gli avvenimenti del quotidiano. Da notare che sul sito vengono pubblicate più tipi di strisce: il lunedì vignette dedicate al signore del male Lord Pustola, sempre commentate da una mummia ed uno scheletro molto... mordaci, il mercoledì invece viene pubblicata una pagina dell'albo a fumetti "Tamburi di guerra", che pertanto risulta leggibile completamente sul sito, anche se viene pubblicata in albo. Da segnalare anche la presenza sul sito della serie, per adesso conclusa, "Bad's tales", dedicata ai "cattivi" del fumetto con una loro avventura alle prese con i buoni, ad altre vignette "sparse", ma sempre sul genere fantasy-comico.
    In sostanza una serie da seguire se vi piace il fantasy e l'umorismo, che qui sono mescolati molto bene. Dateci un'occhiata e ditemi cosa ne pensate.

    Altre Strisce Internet di cuì ho parlato:

    7 ottobre 2010

    Pubblicità in cassetta: si, ma quanta?

    Capita quasi ogni giorno: apro la cassetta della posta e la trovo piena di volantini pubblicitari, per lo più di catene di supermercati o grandi magazzini, ma anche di negozi locali, ristoranti o eventi organizzati. E del resto basta vedere le cassette messe apposta ai portoni ed ai cancelli dei condomini, perennemente traboccanti di volantini. Ma in realtà quant'è la pubblicità che ci arriva direttamente a casa? me lo sono chiesto spesso, e per darmi una risposta ho fatto un esperimento: per un anno ho raccolto tutti i volantini che mi sono arrivati, ed una volta al mese ho pesato la pila di carta accumulata (che successivamente ho messo nel cassonetto della carta per essere riciclata, come dovrebbero fare tutti). Ecco di seguito il risultato:

    Mese           Peso (in Kg)


    settembre 2009   1,120
    ottobre 2009     1,420
    novembre 2009    1,470
    dicembre 2009    0,670
    gennaio 2010     1,330
    febbraio 2010    1,300
    marzo 2010       1,420
    aprile 2010      1,630
    maggio 2010      1,920
    giugno 2010      1,180
    luglio 2010      1,110
    agosto 2010      1,360

    Totale          15,930

    Media mensile    1,328

    (nota: i dati di peso si riferiscono a quanto arrivato dal 16 del mese al 15 del mese successivo)

    In un anno mi sono arrivati quasi 16 Kg di carta! E devo anche tener conto che i dati di peso sono in difetto, poiché non sempre sono riuscito a raccogliere tutti i volantini che mi sono arrivati, sia perché qualcuno era inzuppato di pioggia o perché gettato via da qualche familiare.
    Se pensiamo che abito in una piccola città di circa 20.000 abitanti, per realizzare i volantini recapitati a tutte le famiglie si sprecano circa 110 tonnellate di carta all'anno! Senza pensare a quanto costa la stampa, gli inchiostri, il recapito porta a porta fatto in pratica quotidianamente,... E chissà quanti di questi opuscoli sono effettivamente letti.
    Che ne dite? Non vi sembrano un po troppi?

    Aggiornamento: ecco quì i dati del secondo anno.

    6 ottobre 2010

    Happy birthday... to someone

    - L'altro giorno, in ufficio. Cerco una collega che compie gli anni per fargli gli auguri, ma mi dicono che ha preso un giorno di ferie "per festeggiare il compleanno". Ottima idea, specialmente perché prendendo ferie al venerdì si hanno tre giorni liberi di fila. Ma a questo punto mi è venuto un piccolo dubbio: perché festeggiare il compleanno?
    Quando siamo bambini la cosa sembra ovvia, si fa perché ci fa sentire finalmente più grandi, per i regali che ci fanno (forse la cosa che ci attira di più) e per la festa in compagnia degli amici. Ma quando siamo cresciuti? Cosa ci porta a festeggiare questa ricorrenza, al di la della tradizione?
    Verrebbe quasi da dire che si festeggia l'invecchiare: ogni volta si aggiunge un punto in più al computo degli anni, e la somma alla fine ci sembra pesante. In realtà è solo una questione psicologica: se ci pensiamo bene rispetto al giorno prima abbiamo si un anno di più, ma siamo invecchiati di un solo giorno!
    Dovremmo dire che con il compleanno noi festeggiamo la vita: si ricorda il giorno in cui siamo venuti al mondo, quello in cui la nostra vita è cominciata ed è iniziata l'avventura che ci ha portato sino ad oggi. E' questo quello che i realtà ci fa fare festa e che tutti gli anni ci spinge a celebrare la ricorrenza con amici, parenti o chi vogliamo noi: la nostra nascita è stata la partenza del nostro essere su questo mondo, e la vita che abbiamo, bella o brutta, è un cammino che stiamo percorrendo e di cui il compleanno è come una pietra miliare. Possiamo fare progetti per il futuro o ricordare il passato, ma pensiamo sempre che se non fossimo nati non saremmo qui. In questo ha ragione (come spesso succede) la moglie: bisognerebbe essere noi a fare un regalo ai genitori...
    Visto che oggi (qualunque sia il giorno che mi leggete) è il compleanno di qualcuno, voglio fare gli auguri a quelli che oggi compiono gli anni: Buona Vita!

    4 ottobre 2010

    Giapponeserie: cravatta con ventilatore

    Ebbene si, le invenzioni assurde proposte dai giapponesi, come il porta angurie di cui ho parlato tempo fa, mi intrigano. Ed infatti ecco quì l'ultima novità: la cravatta con ventilatore incorporato.


    Funziona con 4 pile mini stilo, oppure attaccata al computer tramite porta USB. Sarà pratica?
    Se la volete la trovate qui, a circa 25 (più spese di spedizione), insieme ad altre cosine strane (sempre che capiate il giapponese). Che dite, la prendo per le calde giornate in ufficio?

    29 settembre 2010

    Logica infantile

    Ho già scritto altre volte della striscia di eridan e di quanto mi piaccia, ma quella di oggi è veramente un capolavoro: esprime perfettamente la logica infantile e le difficoltà che si incontrano a confutarla (chi è genitore sicuramente ci si riconoscerà). Date un'occhiata anche a quest'altra striscia, sempre in tema ed eccezionale, da sbellicarsi.

    24 settembre 2010

    Micro video

    Non so se avete visto questo video: è stato fatto dallo studio di animazione Sumo Science utilizzando un cellulare con la tecnologia CellScope, nata con l'intento di trasformare i cellulari in microscopi portatili per facilitare le diagnosi mediche nei paesi in via di sviluppo. Per far vedere le sue possibilità è stato fatto questo video realizzato in stop-motion, cioè fotografando un fotogramma alla volta (come nei film della Aardman, ad esempio Galline in fuga e Wallace & Gromit). Ecco di seguito il video:



    Che ve ne pare?

    21 settembre 2010

    Negazionismo plurimo

    A me piacerebbe che quelli che stanno in continuazione a dire che non sono qualcosa ("io non sono cattolico", "io non sono di destra", "io non sono di sinistra", "io non sono ...", e ne è pieno anche nei vari blog) ci spiegassero finalmente che cosa sono!

    19 settembre 2010

    Verso Star Trek

    "Signor Scott, attivi il raggio traente": certamente tutti i fan di Star Trek (ed io fra i tanti) hanno sognato di  dire questa frase (ed altre simili). Ebbene, tra poco potremmo dirla veramente, perché dei ricercatori della Australian National University hanno realizzato un raggio che è riuscito a spostare un oggetto per un metro e mezzo (e si sono fermati solo perché il tavolo su cui hanno realizzato l'esperimento non era più lungo).

     (foto originale di Krypto - Andrew West)

    Di solito si dice che la fantascienza prende spunto dalla scienza per inventare nuovi mondi, ma adesso mi sembra che stia succedendo il contrario: già si era realizzato il teletrasporto (per ora di un solo fotone, ma è la prova che è realizzabile), adesso il raggio traente, il comunicatore c'è già (vedi telefonino, non a caso uno dei primi modelli della Motorola a conchiglia si chiamava StarTac), stanno studiando gli scudi energetici, a quando il replicatore?

    18 settembre 2010

    Ipse Dixit

    Dopo una piccola pausa, dovuta ai molti impegni, tra famiglia, lavoro ed altro, rieccomi qui a scrivere sul blog.
    Mi è stato chiesto che senso ha il box "Ipse Dixit" che trovate sulla destra in alto rispetto al post. Sono delle frasi che mi hanno colpito, che reputo divertenti o interessanti, e che mi piace proporre agli altri come piccolo spunto. Adesso, sfruttando le nuove funzioni delle pagine di Blogger, ho riunito tutti i vecchi detti che ho pubblicato in uno spazio a parte, raggiungibile cliccando sul link in fondo al box stesso. Così potete rileggere le vecchie frasi che vi piacevano, o riscoprirle se non le avevate viste. 
    Se avete qualche frase che mi volete far conoscere, scrivetemela: hai visto mai...

    31 agosto 2010

    In vacanza per disintossicarsi... dalla rete

    Se avete notato, per durante i periodi delle mie ferie (a metà luglio ed a metà agosto) c'è stato un vuoto di post sul blog. Questo perché ho preso l'abitudine, nei periodi delle vacanze quando sono fuori casa, di staccare completamente da internet, email, news web, post, discussioni on line, forum... ed adesso anche dal blog ;-)
    In effetti vivo questi periodi di ferie, oltre ad un'occasione per rilassarmi, divertirmi e stare insieme maggiormente con la famiglia, anche come un periodo di disintossicazione dai media in generale e da internet in particolare. Limito anche la visone della televisione,e mi piacerebbe farlo fare anche ai bimbi. In effetti noto che la vedono meno, anche perché trascorrono in casa meno tempo. Per fare ciò ho anche evitato di portare la TV in camper, coadiuvato in questo dalla moglie. Uso questo tempo in più per leggere qualche buon libro (un'altra delle mie tante passioni, quest'estate ho letto-riletto quasi tutto Sherlock Holmes), per stare più a contatto con i figli, per fare più attività fisica (e la pancetta ringrazia), per riflettere e meditare spiritualmente, ecc. ecc... E' vero che perdo la possibilità di avere qualche notizia importante o di stare per un po' in contatto con qualche amico lontano (per esempio quest'anno, non sapendolo, ho perso la possibilità di assistere alla conferenza di uno dei miei scrittori preferiti), ma cambiare abitudini è uno degli obbiettivi di una vacanza, e mi fa ricaricare meglio le batterie della mente e dello spirito.
    Consiglio un periodo di stacco a tutti coloro che si servono di internet in maniera continuativa: staccare un po' aiuta ad apprezzare di più quello che si fa, ad avere più slancio ed anche a cambiare punto di vista ed abitudini per un periodo. Cosa ne dite?

    26 agosto 2010

    Camper: vacanze nello stretto

    Quest'anno per le ferie abbiano deciso con la famiglia di fare un'esperienza nuova: invece di andare in albergo o di prendere in affitto un'appartamento abbiamo preso a noleggio un camper e via, in vacanza itinerante. Mi rendo conto che tra chi mi legge ci sono dei camperisti provetti, ma per chi non ha mai provato la cosa la novità, di vita e di stile di vacanza, è forte.
    La cosa che mi ha colpito di più, al di la della libertà di movimento che fornisce avere un mezzo con alloggio incorporato, che da la possibilità di scegliere la destinazione e di variare i programmi all'ultimo momento, è che lo spazio molto limitato a disposizione per vivere (mangiare, dormire, soggiornare) mette in tensione i rapporti al'interno del nucleo familiare, costretto ad una convivenza più stretta del solito. Lo spazio all'interno di un camper è estremamente limitato, ed anche il posto per i bagagli (armadietti, vani, ...) è piccolo. Da ciò deriva la necessità di limitare al minimo indispensabile le cose da portarsi dietro, che cozza contro la tendenza che abbiamo in generale (soprattutto moglie e figlia) di prendere tutto ciò che potrebbe, anche eventualmente, servire od essere di una qualche utilità, soprattutto nel vestiario.
    La convivenza in uno spazio limitato fa si, come ho detto, che le dinamiche tra le persone si accellerino a dismisura: i figli si danno più noia tra di loro, si rivolgono sempre di più ai genitori per sciocchezze miste, i genitori, dal canto loro, senza la minima possibilità di avere un po' di intimità si sentono un po' troppo presi nello stretto... Eppure è in queste situazioni che viene fuori se una famiglia ha armonia all'interno oppure no: nonostante una decina di giorni vissuti così a stretto contatto senza esserci abituati i rapporti tra di noi non si sono deteriorati, ma anzi rafforzati. E' stato questo che mi ha fatto vedere ancora una volta che la nostra famiglia è veramente unita, con le basi solide, perché fondata sull'amore che c'è tra di noi. Se penso ad alcune coppie con figli che sono già inconsciamente traballanti, forse un'esperienza del genere gli darebbe una spallata...
    Comunque la vacanza in camper è stata una bella esperienza, anche se in parte sciupata dal maltempo: consiglio a tutti di provarla se già non la fanno, è una novità piacevole. E probabilmente la ripeteremo, anche perché i costi, specialmente se non fatta in agosto come stavolta, sono competitivi con quelli di un soggiorno in albergo, per chi ha più figli. Qualcuno di voi ha fatto esperienze simili per le ferie?

    24 agosto 2010

    Back to home...

    Eccomi tornato a scrivere sul blog, dopo qualche giorno di (meritate) vacanze con la famiglia. Nei prossimi giorni aspettatevi qualche riflessione (spero interessante) in merito.

    6 agosto 2010

    Se invece della cicogna ti porta un elicottero...

    ...non sai più dove sei nato. Almeno questo è quanto è successo qualche giorno fa ad una bimba, nata su di una eliambulanza che portava la madre da Cantalupo Ligure all'ospedale di Alessandria. Sabrina, la bimba, sta bene, ma per via della burocrazia non ha un luogo di nascita. Infatti se si nasce su di un aereo di linea o su un elicottero, la nascita è registrata sul giornale di bordo, con l'indicazione del luogosorvolato alla nascita, giornale che viene consegnato al direttore dell'aeroporto di arrivo, e da lui mandato all'anagrafe del comune competente. Ma essendo l'elisoccorso atterrato all'ospedale non c'è nessuno che deve registrare la cosa e portarla all'anagrafe, da quì la mancata registrazione.
    Mentre i vari sindaci e dirigenti ospedalieri cercano una soluzione al problema burocratico (ma sono davvero così importanti? Sembra che anche i sindaci coinvolti non lo pensino), la bimba e la mamma stanno bene e pensano più alla crescita che ai risvolti anagrafici. Come dice il sito di Alessandria Oggi, è il trionfo della vita sulla burocrazia...
    Io voglio fare i miei auguri alla bimba ed ai genitori. Un piccolo consiglio: la prossima volta, invece dell'elicottero, ricorrete alla cicogna ;-)

    5 agosto 2010

    Aurore straordinarie

    Come tutte le cose della natura, anche il nostro Sole, la stella che ci illumina e riscalda, ha i suoi cicli. In questi giorni, dopo una fase di calma relativa, sta iniziando un'attività solare più intensa. Questo ha stimolato i soliti catastrofisti con le loro previsioni di disastri immani, come uno "Tsunami solare", poi come al solito rivelatesi false.
    L'unico effetto che si è notato sono delle splendide Aurore Boreali, come questa quì sotto:

    (foto di Mike Hollingshead, fonte spaceweather.com)

    Se ne volete vedere altre, sul sito di Spaceweather c'è una fantastica galleria, da non perdersi. Che ve ne pare?

    29 luglio 2010

    Dessert... a mezzo!

    L'altra sera, cena romantica con la consorte, solo noi (ogni tanto ci vuole, per rinfrancarsi un po'). Un bel ristorantino, cenetta ottima, un bicchiere di vin, ma arrivati al momento del dolce la mia dolce metà dice: "Io il dessert non lo prendo, sono piena." Pazienza, lo ordino solo io, ed il cameriere, che già conosce l'andazzo, oltre al mio dolce porta anche un cucchiaio per la moglie "Per l'assaggio". Ed infatti l'assaggio (chiamiamolo così) arriva puntualmente, facendo sparire una significativa parte del mio ottimo dolcino...

    (fonte dell'immagine hungrysormuijai.blogspot.com)

    Io mi domando: ma perché le signore non possono prendere un dessert normale e lo devono sempre fregare a noi uomini golosi? Va bene che le donne mangiano meno, per volontà di rimanere in forma o per semplice minor necessità od appetito, ma insomma, un piccolo sfogo di gola se lo potranno pur permettere anche loro, no? Ed invece spesso e volentieri ti fregano una parte della tua ghiottoneria. Il massimo mia moglie lo raggiunse una volta che, assaggiato il mio dessert, gli piacque così tanto che me lo finì... Mi toccò riordinarlo perché io non lo avevo nemmeno assaggiato.
    Anche a voi uomini capita la stessa cosa? E voi donne, ci potete spiegare perché lo fate?

    28 luglio 2010

    Giapponeserie: porta-anguria da passeggo

    Tra le mie (tante) passioni c'è qella per il Giappone, un paese differente dal nostro che mi ha sempre incuriosito (ed in cui spero presto di fare un viaggetto). I giapponesi sono famosi per ideare, e produrre, le cose più inverosimili. L'ultima che ho notato ve la devo far vedere: un trolley-frigo per portare a giro le angurie (o come diciamo quì i cocomeri) mantendoli contemporanemente freschi come in un frigorifero.



    Così, se andate a fare una gita, potete portarvi dietro il goloso frutto e tenerlo fresco per gustarlo al meglio. Certo che questi giapponensi non hanno niente di meglio a cui pensare...
    Comunque, se lo volete, potete ordinarlo a 19.950 yen (circa 180€, spese di trasporto e dogana escluse) da questo sito (sempre che capiate il giapponese).
    Qualcuno è interessato?

    26 luglio 2010

    9 luglio 2010

    In riva... alla piscina!

    Da oggi mi prendo un pò di vacanza: finalmente al mare con la famiglia!


    Non so quando riuscirò a scrivere di nuovo, aspetate fiduciosi...

    8 luglio 2010

    Macchina da scrivere mod. iPad

    Come scrivere bene sul nuovo gingillo elettronico desiderato da tutti, l'iPad? Ma è sempice, con una vecchia macchina da scrivere...



    Almeno cosi si scrive bene. Se ne volete sapere di più leggete l'intervista a Jack Zylkin, lo smanettone autore di cotanto prodigio, publicata sul sito di Wired.
    Una cosa sfiziosa, non trovate?

    Caldo...

    Questo caldo mi blocca le idee... (per non parlare di tutti gli impegni.
    Non vedo l'ora di un pò di vacanza (manca poco).

    28 giugno 2010

    Senza computer...

    Come faremmo ogni giorno senza il nosto (quasi) fidato computer? A quest'idea ci risponde un video di Meltmedia, che ci mostra come farremmo se tutte le nostre attività quotidiane in ufficio fossero fatte "a mano". Nel video le chiiche non si contano, da Facebbok che diventa un libro di "Face", ai tweet di Twitter che si inseguano, dal serve che passa (e va in crash cadendo) allo spam direttamente... in scatoletta.
    Eccolo quì di seguito:


    The Art of Analog Computing from meltmedia on Vimeo.

    Carino, vero? Che ne pensate?

    21 giugno 2010

    Auguri a Giulio, bimbo senza padre

    Non so se avete letto la notizia uscita in questi giorni di due mamme che hanno avuto un figlio. Le due donne, Sara e Margherita, omosessuali che da alcuni anni convivono, hanno deciso di avere un figlio e per riuscire ad averlo, dato che la legge italiana non consente l'inseminazione artificiale eterologa, cioè tra persone che non sono sposate o che fanno una coppia di fatto, sono andate in Danimarca, dove la legge lo consente. Da quest'operazione è nato Giulio.
    Le riflessioni che mi vengono fuori da questa notizia, dopo aver cercato in rete maggiori dettagli ed approfondimenti, sono molte, e cercherò di riassumerle di seguito. Per prima cosa penso alle condizioni in cui crescerà quel bimbo. Non conosco le sue "mamme", e quindi non so le ragioni che le hanno spinte a questa decisione, ma so che la sua vita si prospetta difficile. Senza una figura maschile di riferimento, un babbo, gli mancherà sicuramente qualcosa nella vita. Oltre a questo temo che ci saranno molte persone che lo giudicheranno per quello che hanno fatto le sue genitrici, e di cui lui non ha colpa. Come leggevo su "Il Giornale", in un articolo a mio avviso condivisibile in pieno, a questo bimbo sono stati negati alcuni diritti fondamentali, come quello di avere un padre od una famiglia, che le sue genitrici gli hanno tolto con la loro scelta. E quella di crescere in una famiglia è una necessita per tutti i bambini, cosa che Giulio non avrà mai. Ne si può affermare che quella formata dalle due donne sia una famiglia, poiché non lo è ne dal punto di vista legale (come afferma la Costituzione Italiana) ne dal punto di vista reale, mancando di elementi fondamentali per la sua costituzione, come un padre ed una base di stabilità legale della stessa. Interessante da questo punto di vista un sondaggio di Radio24, che su questa vicenda chiedeva agli ascoltatori "Bambini con due genitori dello stesso sesso. La considerate una famiglia?", ottenendo quasi il 75% di NO.
    Poi ci sono le "mamme". Su di loro sono estremamente perplesso. dicono che lo hanno voluto fortemente e che non gli faranno mai mancare il loro amore. Speriamo che succeda, ma non so se questo figlio, da loro voluto, è segno di amore o solo di un desiderio di maternità, cosa naturale nell'essere umano, ma che è naturalmente negata a chi pratica l'omosessualità. Dalle dichiarazioni che leggo in rete o sulla stampa mi sembra che esca fuori questa seconda ipotesi. E che la scelta di procreare sia frutto di voglia di affermarsi come coppia (e come famiglia, anche se famiglia non sono) più che una scelta di amore verso un figlio.
    Un altro punto, che mi sembra non sia venuto fuori nelle analisi e nei commenti che ho letto sta nel fatto che questo tipo di fecondazioni in Italia è proibito dalla legge. La legislazione sulle fecondazione assistita infatti non consente la fecondazione eterologa, nemmeno per persone legalmente sposate. Per evitare ciò, queste due donne sono andate in Danimarca, dove la legge lo consente, e li hanno fatto l'intervento. Personalmente
    non trovo affatto giusto che per violare la legge impunemente si vada all’estero, indipendentemente da quale legge si violi. Da un punto di vista di principio non ci trovo differenze tra chi va all’estero per fare un’inseminazione, chi ci va per drogarsi o chi per fare turismo sessuale (al di la delle dovute differenze di gravità del reato). Se qui da noi c’è una legge che vieta qualcosa, nello specifico anche passata al vaglio di un referendum che ha sancito la volontà popolare su questa legge, non bisogna cercare di violarla trovando scappatoie come questa. Sicuramente le due donne non saranno perseguite per questo (non so nemmeno se sia legalmente possibile), ma quello di andare all'estero per fare ciò che ci pare lo trovo moralmente riprovevole.
    Concludo queste mie riflessioni augurando a Giulio (che mi ricorda l'innocente di un film di Visconti) ogni bene ed ogni felicità, sperando che la vita gli sia propizia e che crescendo trovi la pienezza di ciò che adesso non ha: una famiglia vera.

    Aggiornamento (05/03/2011): un'altra vicenda particolare sull'inseminazione artificiale a una coppia gay che mi ha colpito la commento quì.

    20 giugno 2010

    Super Mario: musiche particolari

    Se siete appassionati di videogiochi (come me) avrete di certo giocato qualche volta a Super Mario Bros od a qualche suo derivato. Dato che questi giochi contano moltissimi appassionati, non mancano certo in rete i video che prendono spunto da esso, di tutti i tipi.
    Ecco alcuni video dove le musiche del gioco sono eseguite in maniera non convenzionale: nel primo da un virtuoso del violino:



    Ecco il secondo dove la musica è ottenuta suonando insieme due chitarre:



    Ed eccone un altro dove le musiche sono fatte interamente con la bocca:



    Incredibile, vero?

    19 giugno 2010

    Piccolo restiling

    Ho dato una rinfrescata all'aspetto estetico del blog, approfittando delle nuove opzioni offerte da Blogger. Non sono però ancora del tutto soddisfatto, aspettatevi qualche piccolo cambiamento nei prossimi giorni.
    Che ne pensate della nuova grafica? Attendo i vostri commenti e suggerimenti.

    14 giugno 2010

    Permessi per papà

    Finalmente una buona cosa per i (futuri) babbi: è in discussione una proposta di legge (anzi 2, una del PD ed una del PDL, ma molto simili), che introducano anche da noi, come in altri paesi della Comunità Europea, il "congedo di paternità obbligatorio". In pratica, come avviene per le mamme che si debbano assentare dal lavoro per almeno cinque masi quando nasce un figlio, anche per i babbi sarà obbligatorio lasciare il lavoro, ovviamente essendo ancora retribuiti, alla nascita dei figli, per potere stare dietro sia ai bimbi che alle mamme, ma soprattuto per poter godere completamente di questa esperienza. Ovviamente il periodo è molto più corto di quello riservato alle mamme, si parla di quattro giorno (ma perchè non tutta una settimana?), ma comunque un passo avanti per tenere unita la famiglia in uno dei momenti più importanti.
    Personalmente, quando sono nati i miei figli ho sempre cercato di stare il più vicino possibile a loro ed alla mamma: ho assistito a tutti i parti (un'esperienza eccezionale veder nascere tuo figlio) e per qualche giorno sono stato a casa insieme alla famiglia, purtroppo consumando giorni di ferie. Il periodo più lungo lo ho fatto alla nascita della primogenita: essendo nata d'estate ho preso le ferie estive alla nascita e sono stato tutto il primo periodo di vita con lei e con la mamma...
    Speriamo che questa legge passi il prima possibile, sarebbe finalmente un passo in avanti per aiutare le famiglie, e qui in Italia ce né veramente bisogno.

    11 giugno 2010

    Informazioni (gratis) al telefono

    Quante volte ci è capitato di aver bisogno urgente di sapere un'informazione? Se siamo a casa posso facilmente andare a cercarla su Internet, tramite sua altezza Google o comunque su siti di informazione. Ma quando siamo a giro per il vasto mondo e non abbiamo una connessione alla rete disponibile? E' vero, ci sono molti servizi che via telefono ti forniscono quanto cercato, ma i costi sono spesso proibitivi.
    C'è però un servizio differente dagli altri, poiché il suo uso è del tutto gratuito. Si chiama Never Alone, ed è disponbile tramite il numero verde internazionale 008.008.008.0054, cioè è accessibile gratuitamente da molti paesi differenti. La sua particolarità è che gli si può chiedere qualsiasi cosa si possa rintracciare tramite internet, poiché chi ci risponde è un'operatore esperto di ricerche sulla rete con davanti il suo PC. Il servizio funziona bene, non solo per cercare numeri di telefono o simili, ma anche per informazioni più corpose. A me è capitato di provarlo la prima volta per cercare lo sportello bancomat della mia banca più vicino a dove ero in una città che non conoscevo, e rapidamente mi ha guidato a trovarlo (lo sportello era purtroppo fuori uso, ma questa è un'altra storia...). Da qui ho cominciato ad usarlo quando ne avevo bisogno, sempre con soddisfazione.
    Ma come funziona? Dove sta l'inghippo di fornire gratis quello che altri servizi fanno pagare profumatamente? Il trucco è nel fatto che  al'inizio della chiamata vi sono 20-30 secondi di un messaggio pubblicitario, tra l'altro non invadente, che copre le spese del servizio offerto. Inutile dire che il numero l'ho memorizzato nella rubrica del cellulare, poiché è estremamante utile averlo a portata di mano. Molto simpatico la possibilità, propostami dall'operatore, di far registrare il numero del telefono con cui chiamate con il vostro nome, così da essere chiamati per nome quando parlate con loro.
    Mi accorgo di averne parlato in termini anche troppo lusinghieri, ma non è che mi pagano per fargli pubblicità: è proprio che la cosa funziona bene. L'ho scoperto grazie ad una trasmissione radio che ascolto (in podcast, of course) che parla di tecnologia e computer, 2024 (a presto una recensione). Consiglio di provarlo, e dopo fatto fatemi sapere le impressioni che ne avete avuto.

    10 giugno 2010

    Grazie mamma, che non hai abortito

    "Una giovane sposa  in stato interessante fu un giorno ricoverata in ospedale per un semplice attacco di appendicite. I medici dovettero applicarle del ghiaccio sulla pancia e alla fine di questi trattamenti le consigliarono di abortire. Le dissero che era quella la soluzione migliore, perché il bambino sarebbe nato sciuramente con qualche infermità. Ma la giovane e coraggiosa sposa decise di non interrompere la gravidanza e il bambino nacque. Quella signora era mia madre e il bambino ero io".
    Così si confessa Andrea Bocelli, in un video che trovate anche in fondo al post.
    "Sarò di parte ma credo di poter dire che quella scelta fu una scelta giusta e spero questo possa essere di incoraggiamento a quelle madri che qualche volta si trovano in momenti difficili, momenti di vita complicati ma vogliono salvare la vita dei loro bambini. Io vi faccio tanti auguri..."
    Questa confessione Andrea la fa in un video girato per una serata organizzata per raccogliere fondi per i bambini di Haiti da Nph-Italia, la propaggine italiana della fondazione Nuestros Pequenos Hermanos (I nostri piccoli fratelli) che si occupa di bambini abbandonati ed in difficoltà,con la quale Bocelli ha da tempo rapporti e che sostiene insieme ad altri artisti.
    Una storia del genere colpisce veramente. Il video è stato diffuso da un'organizzazione antiabortista americana, che lo ha sottotitolato e messo su Youtube. Andrea non si esprime sulla vicenda, ma certo, conoscendo la sua religiosità e quello che esprime, possiamo essere certi che sia contento che le sue idee siano venute fuori in maniera così evidente. Sia ben chiaro, io sono profondamente contrario all'aborto in se stesso, ed ho già detto del mio impegno in tal senso, e penso che una storia del genere dovrebbe far riflettere sul valore della vita e sul fatto che tutti hanno diritto a nascere, indipendentemente da quanto si pensi possa essere difficile la loro vita futura. Vi lascio alla visione del video, ed aspetto i vostri commenti al riguardo.

    8 giugno 2010

    Foto (poco) somiglianti

    "Fermi... Sorridete... Non muovetevi... Fatta!" Ecco scattata l'ennesima fotografia. Certamente una fotografia, per ricordare un momento particolare o solo per uno sfizio, è sempre una cosa piacevole. Adesso, con le macchine digitali, vediamo subito se siamo venuti bene, altrimenti si ripete, senza aspettare i tempi di sviluppo cui eravamo abituati solo qualche anno fa (e, nell'illusione di spendere meno, ne facciamo una marea di più, ma questo è un'altro discorso, di cui magari parliamo un'altra volta).
    "Solo che... Guarda come sei venuto bene qui: sei proprio somigliante!" Prendo la macchina, do uno sguardo allo schermo e la persona che vedo quasi non la riconosco: si, sono io, ma non mi sembro io. Eppure dicono tutti che sono venuto bene. Mah!
    Di sicuro è capitato anche a voi: foto che sono somigliantissime (per gli altri) che invece non ci rappresentano affatto. La spiegazione (fisica) è semplice: noi siamo abituati a guardarsi allo specchio, che ci da un'immagine riflessa, cioè al contrario di come ci vedono gli altri. Se, per esempio, provate a girare una foto digitale specularmente con un programma qualsiasi di editing grafico (tipo Gimp, per intenderci) vedrete come per incanto la vostra faccia che si fa molto più familiare: è vero, sono io! ;-)
    Questo mi fa venire un dubbio: ma se anche nelle foto ci vediamo differenti da come ci vedono gli altri, come appariamo allora nella realtà? Rendiamoci conto che gli altri ci vedono differentemente da come noi stessi ci valutiamo. Questo è dovuto a più fattori: il primo, e forse più importante dipende dal fatto che la conoscenza che abbiamo degli altri è sempre e solamente parziale. Per forza di cose (mancanza di informazioni, poco tempo di frequentazione, visione parziale delle caratteristiche dell'altro) noi riusciamo a vedere solo un'aspetto delle altre persone, spesso proprio quello che vogliamo vedere. In realtà le persone sono molto più sfaccettate di quanto ci appaiono, ma questo è un discorso un po' difficile, di cui forse è meglio parlare un'altra volta.
    La considerazione che si può trarre da queste piccole riflessioni è questa: come una foto ci rappresenta in un istante come ci vedono le persone intorno a noi, così noi vediamo spesso solo un aspetto di chi abbiamo di fronte. Dovremmo invece sforzarci di andare oltre ciò che vediamo di primo acchito, e cercare di capire meglio gli altri: un lavoro sicuramente faticoso, ma che so per esperienza portare risultati inattesi. Del resto le persone che amiamo giungiamo ad amarle proprio durante un cammino di conoscenza. Non ne avete forse qualche esempio anche voi?

    2 giugno 2010

    Innovazioni inutili

    Non so voi, ma tra i miei dolcetti preferiti ci sono i Togo (fondenti), come questi quì:

    La cosa strana è che le nuove confezioni le hanno fatte richiudibili: come se, quando li inizi, poi ne avanzassero! Ed il problema, a quanto leggo, non è solo mio. Ma perché, invece di mettere queste feature inutili, non mettono qualche biscotto in più? Mha!

    28 maggio 2010

    Imparare il Vangelo... giocando

    La notizia sembra banale: hanno fatto un gioco sulla vita di Gesù. Però, guardando a fondo, non lo è poi tanto. Innanzitutto l'autore: Antonio Aiazzi, tastierista ed uno tra i fondatori - insieme a Piero Pelù, detto El Diablo - del gruppo rock dei "Litfiba", che certo non ti immagini come un devoto fedele. Poi le circostanze in cui gli è venuto in mente: come riportato da diverse fonti il tutto è nato come reazione dagli attacchi compiuti in una trasmissione TV non solo alla Chiesa Cattolica, ma a tutta la cultura cristiana. Da qui, in collaborazione con la Diocesi di Pisa, nasce questo Trivial Pursuit sulla vita di Gesù e sul Vangelo, pubblicato dalla casa editrice specializzata Rebus Project. Da provare, specie per far conoscere ai bambini in modo divertente tante cose su Gesù, e da ampliare: nel gioco ci sono anche delle carte bianche, per creare nuove domande. A chi farà le migliori gli autori daranno un premio, per poi includerle nelle successive versioni.

    20 maggio 2010

    Rat-Man Vs le Suore

    Ma Leo Ortolani ce l'ha con le suore? E' questo il dubbio amletico che mi è preso ieri sera leggendo l'ultimo numero di Rat-Man (uno dei miei fumetti preferiti, di cui avevo già parlato), che nella terza parte di una storia ricorda la permanenza del piccolo Ratty in un orfanotrofio. In effetti Leo descrive quelle povere sorelle in tutti i peggiori modi umoristicamente possibili: suore con i baffi, suore che non si muovono mai quando chiamate, suore che rinchiudono bimbi negli sgabuzzini bui, suore che imparano i canti della S.Messa in modo da disturbare il più possibile la funzione, ecc. ecc. ...
    Mi viene da chiedermi cosa gli abbiano fatto da piccolo per avercela così con loro: all'asilo lo hanno forse traumatizzato con canti religiosi a tutto volume oppure lo hanno rincorso col battipanni? O forse è solo la sua verve comica che si sbizzarrisce con una figura vista come un archetipo stilizzato? Mah! Devo ammettere però che l'effetto comico è notevole. In attesa di uno speciale di Rat-Man contro la SuperSuora (e vedrai che prima o poi quella testa matta dell'Ortolani una cosa simile la tira fuori) non resta che godersi il fumetto. E voi, l'avete letto? Cosa ne pensate?

    19 maggio 2010

    Sulle rive... del telefonino

    Grazie al nuovo servizio di Libero Tutti da oggi il blog è anche disponibile nella versione "mobile", cioè in una modalità un po' ristretta che ne permette la visualizzazione anche sugli smartphone e sui vari dispositivi portatili che si possono collegare ad internet. Attraverso il portale di Libero Mobile, specializzato in siti da vedere in mobilità, si ha una visualizzazione compatta dei siti collegati.
    Dalle prove che ho fatto il servizio sembra funzionare abbastanza bene, unica nota stonata non fa vedere i vari video (forse perché consumano un po' troppa banda dati ).
    Il sito versione mobile è disponibile a questo indirizzo: ilmaredellavita.m.libero.it
    Provatelo, e fatemi sapere come va e cosa ne pensate.